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Una campagna video per spiegare il punto di vista dell' autistico

 

Un ragazzo autistico (ad alto funzionamento) assiste per strada all’ investimento di un ciclista. Viene attratto da dei particolari come le ferite sanguinanti, la ruota della bicicletta. Arrivano i primi soccorritori che cominciano a inveire verso di lui perchè non collabora. La percezione da parte dell’ autistico è di esseri mostruosi che lo minaccino, infatti fugge e sale su un autobus, visibilmente scosso.

E’ un video molto intelligente, girato per una campagna inglese di sensibilizzazione verso l’ autismo. Non lascia spazio a fronzoli e sdolcinature, punta dritto al problema: educare al fatto che la percezione della realtà che ha un autistico è spesso molto differente da quella che abbiamo noi neurotipici (si fa per dire…Nel mio caso). E’ un’ operazione basilare, dalla quale siamo ancora distanti anni luce nel nostro paese. Ancora per noi un  punto fondamentale è far capire ai medici legali che un genitore di  autistico ha bisogno di un contrassegno per disabili, o a un’ amministrazione che ci occorrono operatori specializzati e non generici.

L’ inconsapevolezza verso una sindrome che spesso non presenta caratteri esteriori così evidenti è una delle maggiori cause di disagio per un autistico e per chi si occupa di lui. Nel mio libro scrivo delle infinite volte che ho dovuto spiegare a signore petulanti che non era per cattiva educazione che Tommy restava seduto in autobus senza farle sedere, o peggio ancora che se strappava in piccoli pezzetti di manifesti attaccati al muro non era per puro vandalismo. Nessuno si azzarderebbe a rimproverare un cieco perchè non vede o un tetraplegico perchè non cammina. Facilmente molti rimproverano, più o meno velatamente, a un autistico il fatto di non capire, non esprimersi (quante volte ho sentito la frase: ragazzo, ma non parli?), soprattutto di avere un passo diverso da quello più comune nel valutare quello che  accade attorno a lui.

L’autistico del filmato non soccorre il ciclista non perchè sia un cinico spietato, semplicemente perchè non sa gestire quell’ evento che lui registra attraverso punti di vista che non sono i nostri. Parole, rumori, suoni, colori sono per lui tutt’ altra cosa rispetto a quello che vediamo e ascoltiamo noi. Questa è la sua disabilità, non la sua colpa o la sua trasandatezza relazionale.

Mi piacerebbe poter iniziare  una campagna seria d’ informazione attraverso spot simili a quello inglese, ma magari adattati alla realtà italiana. Qualcosa di simile l’ avevo iniziato a pensare a Radio24  quando nel 2011 facemmo un promo di appoggio alla campagna “il tesoro ritrovato”, promossa dall’ Angsa di Novara.

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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