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Insettopia per un giorno al Quirinale

Lucia e il figlio antonio in quirinale

Abbiamo sempre detto che Insettopia è ovunque qualcuno riconosca il diritto d’ esistenza felice agli autistici e le loro famiglie. Per un giorno Insettopia si è concretizzata nel luogo simbolicamente più importante d’ Italia. Il 22 settembre è stata una data storica per tutti noi: per la prima volta nella storia del nostro Pese un Presidente della Repubblica ha ufficialmente preso atto dell’ esistenza degli autistici e del loro essere comunemente considerati “indicibili”. La storia di Lucia, cittadina d’ Insettopia, e di suo figlio Antonio è diventata una notizia di rilevanza nazionale perché abbiamo dimostrato che esiste una community che si è stretta a sostegno di una madre che finalmente ha deciso di rompere quella barriera di silenzio  e di vergognosa omertà che da sempre copre le quotidiane umiliazioni che subiscono i ragazzi autistici. E’ un anno che qui faccio la cronaca costante delle piccole e grandi ingiustizie che conseguono dall’ignoranza diffusa e soprattutto istituzionale sul problema dell’autismo. Ho dimostrato che nessuno è escluso e nessuno è innocente, i primi a dover fare un esame di coscienza sono proprio i genitori, timorosi, spaventati, pavidi, litigiosi tra loro e più portati a dare ascolto ai venditori d’ illusioni che a farsi sentire compatti sulle soluzioni concrete per il benessere dei loro figli.

Ieri ero anche io a fianco di Lucia, che si è trovata nel giro di poche ore ad essere da vittima di un’ ingiustizia a protagonista di un clamoroso evento di pubblico risarcimento del torto che aveva subito suo figlio. Si tenderà a minimizzare, diranno è stato solo un malinteso…Certo, ma se non avessimo tutti spinto Lucia a ribellarsi ieri Antonio sarebbe costretto a stare a casa a gurdare i suoi compagni di classe agghindati e festosi a cantare in Quirinale, solo perchè lui è autistico e perché la scuola non ha voglia e tempo di occcuparsi anche della sua situazione. Naturalmente è più appagante dal punto di vista dell’immagine mettere in fila tanti bei bambini di tutte le etnie più varie e far vedere quanto si sia aperti e politicamente corretti. E’ chiaro che gestire un autistico comporta molto più impegno e mestiere di accompagnare degli ordinatissimi e diligenti cinesini e magrebini. Tutti bambini che sono autonomi e non danno problemi, un autistico va saputo trattare e questo richiede fatica e personale specializzato.

Sono sicuro che casi come quello di Antonio sono all’ ordine del giorno nelle scuole italiane, dove ancora l’ autistico non ha sostegni adeguati alle sue esigenze e viene “parcheggiato” nei corridoi nella migliore delle ipotesi, quando non è vittima di discriminazione violenta e ancora peggio, come d’ altronde molto spesso ho io stesso qui raccontato. Pensate solo che a Roma nessuna autorità si è mossa quando sono stati arrestati insegnanti per violenze nei confronti degli autistici a loro affidati, non si sono mosse quando è accaduto a Vicenza, a Grottammare e in tutte gli altri posti dove autistici hanno subito violenza proprio dalle persone a cui erano stati affidati per essere protetti, i genitori hanno abbassato la testa, i dirigenti scolastici, onorevoli, reverendi e badesse, come medici, psicologi, assessori e sindaci hanno fatto finta che nulla fosse accaduto…Già tanto sono autistici e gli autistici sono destinati a stare zitti e scomparire. Non più ora che siamo Insettopia!!!

OGGI CI SIAMO FATTI CONOSCERE!

CE NE SONO ANCORA TANTISSIME ALTRE LE LEGGETE DA QUI

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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