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Aiuto! C'è un autistico in aereo…

tomybusta

Mi ha schifato la storiaccia del pilota dell’ United Airlines che è atterrato a metà tragitto, doveva  far scendere una bambina autistica che avrebbe potuto turbare gli altri viaggiatori. Molto brutto da vedere il momento in cui salivano a bordo degli agenti grandi e grossi per fare scendere i due genitori e la bambina, sotto agli occhi degli altri passeggeri, che non dicevano una parola e sembravano sollevati per il pericolo sventato…Una bambina autistica a bordo!!!

Sarebbe bastato accontentarla e permettere che le fosse servito un pasto caldo, ma viaggiava in economy e non in prima classe, quindi non era possibile. La cronaca più accurata nei particolari  si può leggerla su Redattore Sociale che oggi mi ha chiesto cosa ne pensassi. Sviluppo qui il mio ragionamento che ho loro accennato.

Il pilota dice di aver effettuato quell’atterraggio d’ emergenza per salvaguardare il confort degli altri passeggeri. Bene salvaguardarlo da cosa? Una bambina che al massimo avrebbe fatto qualche capriccio, magari si sarebbe messa a strillare (non è detto che dovesse accadere). Questo avrebbe sicuramente arrecato qualche fastidio a chi viaggiava, ma perché questo sarebbe dovuto essere un problema così grave da far atterrare l’ aereo?

Tutt’al più sarebbe stato un possibile motivo di malessere all’udito, o alla vista, se si immagina che la bimba poteva avere una crisi oppositiva, magari avrebbe graffiato la madre o il padre. Lo fanno anche i bimbiminkia maleducati e viziati, ma nessuno atterra quando ce ne sono a bordo….E ce ne sono tanti. E’ chiaro però che si sopportano, fa parte dei disagi possibili e tollerabili di chi viaggia.

Ancora di più mi viene da aggiungere che comunque di fronte a ogni sedile d’ aereo c’è infilato un sacchetto di carta, è la sick bag che serve per vomitarci dentro. Se ne deduce che ogni volta che ci si siede in aereo ci viene chiesto di preventivare che potrebbe accadere che qualcuno accanto a noi possa vomitare in quel sacchetto, nel caso non sia veloce ad aprirlo magari pure vomitarci addosso. Mio è capitato più di una volta di vedere usare la sick bag in volo. L’ assistente corre e se impossessa cercando di non dare nell’occhio.

Ora mi viene da dire: sarà meno gradevole uno sconosciuto adulto che vomita accanto a noi, di una bambina che fa qualche capriccio? Eppure non ho mai saputo di un aereo che atterrasse in emergenza perché a bordo c’è un vomitatore.

E’ evidente come l’ ignoranza e la superstizione riescano a condizionare al punto tale che  solo la parola autistico sia sufficiente a scatenare il panico.

 

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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