Gli autistici di notte sognano d’ essere pesci
Il film che gireremo inizierà sotto al livello del mare. Tommy come molti autistici vivrebbe sempre in acqua. L’ acqua è stato sempre l’ elemento che lo rendeva un supereroe rispetto al resto del mondo fatto di neurotipici terrestri. Tommy non può attraversare da solo nemmeno una strada ma in acqua potrebbe attraversare uno stretto. Tommy non è un nuotatore provetto, anzi non ha proprio voglia di nuotare anche se è capace, ma a lui non serve nuotare in acqua cammina…Fin da piccolo passava ore e ore in acqua sempre sprizzando felicità, ora dopo che ho ascoltato i suoi urletti di gioia stando immerso pure io mi sono accorto che assomigliano al canto delle balene.
Mi piacerebbe pensare che gli autistici acquatici siano così silenziosi perché il loro linguaggio è quello, per noi muto, dei pesci. Tommy da anni in acqua fa capriole e giravolte. Sempre senza stancarsi mai sempre con il solito gesto che sembra un rito: allarga le braccia a croce, tiene le gambe in una posizione raccolta come se facesse Yoga, butta la testa addietro e canta con gli occhi che gli sorridono. Spesso lo vedo sospeso sotto il pelo dell’acqua astratto e immobile quasi in meditazione Zen.
Tommy sarebbe felice se vivessimo ad Atlantide la terra sommersa, comincio a spiegarmi l’ origine di molte delle leggende sul fantautismo, è facile illudersi che questi ragazzi vengano da un altro mondo se li si vede in acqua. Un maestro di nuoto una volta disse: “se avete difficoltà in acqua attaccatevi a Tommy, lui vi regge anche se siete tre o quattro”. Anche mentre giravo con la GoPro questi appunti ogni tanto mi riposavo facendo fare il morto a Tommy e usando la sua pancia come tavolo da lavoro per cambiare supporto alla macchinetta o semplicemente per tirare fiato.
L’ autistico spesso sembra essere a suo agio solo quando tra lui e il mondo c’è acqua. In effetti in acqua sente i rumori attutiti, i colori e la luce non lo offendono, non deve affrontare strade, automobili, passanti frettolosi. Non deve preoccuparsi per porte, finestre, salite, discese. Non deve affrontare l’ incubo di montagne che spuntano dalle pianure, di alberi che si agitano, di occhi che cercano i suoi. Potessi regalare al mio figlio pesciolone una casetta sott’acqua sono sicuro che andrebbe ad abitarci, ci starebbe così bene che si farebbe spuntare le branchie.
PS
Associo adesso a quello che ho scritto che Tommy guarda ossessivamente (da autistico) tutti i cartoni animati della Sirenetta per ore al giorno. Guarda rapito la pupattola con la coda di pesce Ariel e penso che ne sia innamorato…