Cosa fare
Al Miur si discute di sostegno
A livello istituzionale la questione del sostegno e l’inclusione degli alunni con disabilità così come viene trattata dalla legge «La Buona Scuola» è all’ordine del giorno.
Mercoledì 7 al Miur si svolgerà il secondo dei tavoli di confronto sulle deleghe al Governo previste dalla «Buona Scuola» convocati dal Ministro Stefania Giannini. L’argomento sarà «L’inclusione degli alunni con disabilità». L’annuncio sulla pagina facebook del Ministero dell’Istruzione. L’incontro si terrà a partire dalle 16. Sarà presieduto dal Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Parteciperanno Associazioni rappresentative dei diversamente abili, rappresentanti dei docenti, delle Università, dirigenti scolastici, Associazioni dei genitori.
Il giorno precedente invece, sempre in Viale Trastevere, si è svolto l’incontro su inclusione scolastica e disabilità come argomento di delega nella legge 107/2015 tra Amministrazione e sindacati. A presiederlo c’era la dott.Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento per l’Istruzione del MIUR.
Dai funzionari del Miur sono stati presentate alcune problematiche emergenti che potrebbero trovare soluzione nell’esercizio della delega:
- il grande contenzioso giudiziario per l’attribuzione del sostegno agli studenti che vede sempre soccombente l’Amministrazione.
- la necessità di adeguare le diagnosi in funzione dei nuovi parametri ICF (solo in alcune regioni ciò viene fatto) e di trarre le conclusioni delle sperimentazioni che sono state fatte su questo versante
- di affrontare il problema delle cosiddette diagnosi «improprie» al fine di affinare gli strumenti relativi alla certificazione
- di curare la formazione dei docenti in relazione a specifiche disabilità (essendo quella attuale non adeguata ad alcune tipologie di essa).
Da parte dei sindacati c’è l’ok su alcuni contenuti della delega stessa: 1) individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, 2) formazione obbligatoria del personale tutto, 3) garanzia per l’istruzione obbligatoria
Ma rimangono aperte alcune questioni. Per esempio dicono no al concorso specifico per il sostegno (comma 109 della legge) che «può aprire le porte ad un pericoloso percorso di separatezza». Secondo i rappresentanti dei lavoratori semmai «si tratta di rafforzare, affinare, irrobustire i percorsi aggiuntivi di specializzazione, ma non di sostituirli con un concorso per il solo sostegno tanto da prefigurare un Docente separato e confinato nel ruolo di docente esclusivo della disabilità».
Poi va chiarito che «laddove la delega prevede che all’alunno venga assicurata la continuità didattica con lo stesso Docente di sostegno, che non si prefiguri l’impossibilità per il docente stesso di trasferirsi in altra scuola, in altro ruolo, in altre classi».
Secondo i sindacati la misura che evita la discontinuità didattica è la stabilizzazione dei posti di sostegno con la riconduzione integrale dell’organico di fatto in organico di diritto. Peraltro il Docente di sostegno è docente della classe e tale deve rimanere: muoversi in direzione diversa sarebbe un danno per lo stesso alunno con disabilità. Non va sottovalutato pure, secondo i sindacati, il fatto che la fissità nel ruolo e la separatezza del ruolo possono far aumentare esponenzialmente il rischio di burnout (stress da esercizio delle professioni di aiuto).
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