Buco Nero

Ullallà autistici all'erta hanno scoperto la "conchiglia dell'attenzione"

Ho voluto ripubblicare ancora calda un’agenzia che tira in ballo “la conchiglia dell’attenzione” , che sarebbe una struttura da cui dipende la nostra capacità di essere multitasking, vale a dire compiere contemporaneamente più azioni. In fondo è la conchiglia essenziale a vivere la contemporaneità, chi non è multitask oggi difficilmente riesce a gestire la propria socialità, basata quasi esclusivamente da relazioni che corrispondono a connessioni da alimentare con continue segnalazioni d’esistenza tramite i social networ, agendo sulla propria protesi emotiva chiamata smartphone. La seconda parte della notizia ci riguarderebbe, come sempre ogni giorno di più si legge riguardo al fanta autismo,  infatti i ricercatori che hanno fatto la scoperta, pubblicata su una rivista autorevole come Nature, sostengono che in questa conchiglia potrebbero trovarsi elementi utili a capire qualcosa di più anche su noi autistici…Attendiamo autorevoli conferme, per ora ci basta immaginare che tutt’ al più da una conchiglia nacque una dea…Ma faremo attenzione….


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Si annida nel cervello il segreto del multitasking. E’ racchiuso in una struttura a forma di conchiglia che controlla la capacita’ di svolgere di routine piu’ compiti contemporaneamente. Pubblicata su Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati dalla New York University e potrebbe chiarire i meccanismi di alcune malattie che coinvolgono questa struttura, come i disturbi dell’attenzione, autismo e schizofrenia.

In questa regione, chiamata nucleo reticolare del talamo (Trn), le cellule nervose funzionano come un ‘centralino’ che filtra continuamente le informazioni che arrivano dagli organi sensoriali. Il ‘centralino’ concentra l’attenzione sull’attivita’ che si sta svolgendo e blocca le informazioni che possono distrarre.”Filtrare le informa zioni che distraggono o che sono irrilevanti e’ una funzione vitale”, rileva Michael Halassa, responsabile del laboratorio nel quale e’ stata condotta la ricerca. ”La gente – aggiunge – deve essere in grado di concentrarsi su una cosa e sopprimere le distrazioni per fare azioni quotidiane come guidare, parlare al telefono, e socializzare”.

La scoperta e’ stata possibile grazie a un esperimento condotto sui topi che hanno ottenuto come premio una ciotola di latte se riuscivano a prestare attenzione a un segnale luminoso oppure a un suono. Durante il test sono stati registrati i segnali elettrici dei neuroni del nucleo reticolare del talamo.In un altro esperimento, alcuni circuiti nervosi collegati a questa regione sono stati ‘disattivati’ grazie a un raggio laser. E’ stato scoperto che, disattivando le regioni che conducono le informazioni alla struttura che controlla la capacita’ di svolgere piu’ compiti contemporaneamente, i topi non riuscivano piu’ a prestare attenzione ai segnali e ad ottenere la ricompensa prevista. (ANSA).

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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