Cosa fare

Da medico ad attrice per raccontare mia figlia autistica

Molti genitori di autistici aprono un blog, altri scrivono libri, Gabriella La Rovere è diventata attrice e autrice teatrale. Da mesi gira l’ Italia con la sua pièce dedicata al rapporto di amorosa e soffocante simbiosi con sua figlia Benedetta. Nessuno aveva mai osato tanto, qui  Gabriella ci racconta il retroscena….

gabriella e orietta

Portare in scena l’autismo non è facile, si rischia di cadere nel pietismo, nell’autocommiserazione, nel racconto palloso di una madre che usa il palcoscenico per quella visibilità che la consola dalla sfortuna che le è capitata. Sì, la verità è giusto dirsela perché se ci avessero detto «Hai davanti a te due culle: una con un bambino bello, sano, intelligente quanto basta per avere un suo posto nel mondo, e l’altra con un bambino – altrettanto bello – ma che urla se dalla finestra vede muoversi una foglia su un ramo, che non dormirà mai per una notte intera, che non sarà autosufficiente, che non brillerà per intelligenza» beh, ci saremmo lanciate sulla prima culla al grido di «È mio!».

Per questo motivo quando ho scritto il monologo ho voluto raccontare la verità condita con un bel po’ di ironia perché, nonostante le difficoltà giornaliere, una risata ci scappa sempre, spesso per non morire dentro.

La drammatizzazione arriva maggiormente al cuore dello spettatore che si trova catapultato al centro della storia, non avendo lo schermo televisivo o cinematografico a fare da filtro. A questo punto lo sguardo verso la disabilità non può che cambiare. Quando capiterà di vedere un bambino che urla senza motivo, oppure che corre travolgendo ogni cosa nella sua traiettoria, o che sminuzza tutte le foglie delle piante condominiali, non ci sarà più quell’occhio indagatore, giudicante, pietoso verso quella madre che a fatica cerca di contenere quel figlio, ma ognuno si sentirà in dovere di rendersi utile. Quella madre ha bisogno di tutto il sostegno della comunità perché quegli atteggiamenti del figlio sono altra fatica, dolore e disperazione che si sommano alla solitudine che si vive sia dentro che fuori della famiglia.

Essere io la protagonista del monologo è stata un’altra sfida in termini di memoria. Stare in scena per più di un’ora è un grande impegno per chi non è una professionista. Ho anche scoperto di avere un’anima da attrice, nascosta sotto strati di pragmatismo scientifico, e che si è andata affinando nel tempo, tutte le volte che mi sono trovata di fronte gli sguardi perbenisti di chi osservava le stranezze di mia figlia, oppure le frasi del piffero di chi mi spiegava che la lettera “H”, del gruppo H scolastico, stava per “handicap”. Accidenti, come non averci pensato subito!

Domenica prossima sarò nuovamente in giro, in tour come si dice, insieme alla mia amica del cuore, “quella precisa, forte, elegante…sì, il mio esatto contrario!”. Se non ci fosse lei, il monologo non andrebbe in scena. È anche questo che funziona nello spettacolo: l’amicizia di più di 20 anni, la complicità sedimentata e cementata, la zingarata che viviamo ogni volta che accendo il motore della mia Topolino rosso Ferrari, con dentro tutta la scarna scenografia.

Il 12, 13 e 14 ottobre mi aspettano ben 450 studenti dei licei di Molinella e Medicina (BO). È proprio a loro che è diretto il monologo perché l’intento è quello di risvegliare il senso di appartenenza ad una comunità nella quale ognuno ha un suo valore, anche il disabile mentale.

Ho già altre date in programma compreso il Bookcity di Milano dove avrò l’onore di recitare al Teatro Parenti. Al solo pensarci mi sento sconquassare le viscere per l’emozione!

Ogni volta che entro in scena sulle note di Vincent di Don McLean ho il cuore che batte a mille ma ho sempre ben chiaro chi sono. Questo è fondamentale per rimanere con i piedi per terra, per non prendersi mai troppo sul serio.


locandina


Storia di un’attinia e di un paguro bernardo

L’autismo, le battaglie, l’amore

di e con Gabriella La Rovere

voci fuori campo: Orietta Zamagni, Duccio Guida

progetto grafico: Paolo Campagna

regia tecnica: Orietta Zamagni

  • 27 febbraio 2015 debutto al teatro Cor-Te – Coriano (RN)
  • 6 marzo 2015 sala Pegasus – Spoleto (PG)
  • 20 marzo 2015 palazzo Baldoni – Montesilvano (PE)
  • 23 aprile 2015 teatro Sant’Angelo – Perugia
  • 5 maggio 2015 teatro San Luigi Guanella – Roma
  • 26 giugno 2015 Caffeina Festival
  • 30 luglio 2015 Cortona Mix Festival
  • 19 settembre 2015 Teramo
  • 26 settembre 2015 Moie Maiolati Sp. (AN)

Prossime date:

  • 12-14 ottobre 2015 Molinella (BO)

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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