Cosa fare

Quali sostegni quando tutti quanti i Centoquattroarticolotrecommatre saranno ricorsi al Tar ?

Siamo ancora al sostegno. Non entro qui in merito sulle competenze degli insegnanti assegnati, per avere a che fare con noi autistici. Osservo che già averli per le ore di cui si ha diritto, sarebbe un buon punto di partenza per farne argomento di discussione. Per me, come per moltissimi altri genitori questi sono ancora i giorni in cui è aperta la lotteria, chissà se vinceremo qualcosa?

Oggi ho però  intrasentito un altro aspetto del problema, che francamente non avevo mai finora dovuto affrontare. Chi ha come me un figliolo disabile definibile “Centoquattroarticolotrecommatre” sa che di più disabili non ce ne è, quindi almeno su quello dovrebbe stare tranquillo; gli spettano un bel numero di ore destinate alla sua inclusione che, se usate bene, possono anche permettere di mettere in piedi  un progetto che renderebbe dignità alla nostra legge “chetuttoilmondocinvidia”. Così sarebbe, se anche un superdisabile non dovesse poi fare i conti con quelli, come lui, che però viaggiano su una corsia preferenziale. 

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Mi ha detto  una madre di autistico  come il mio che pare sia stata data un’indicazione ai referenti del sostegno delle scuole, è stato chiesto di rimodulare gli orari in base alla presenza o meno delle sentenze del TAR: tutti i genitori che non hanno fatto il ricorso si vedranno così ridurre le ore del sostegno!  Il risultato è quindi che da sola la 104 art. 3 comma 3 non conta più un cacchio, diventa un diritto a tutti gli effetti solamente se si è in possesso di una sentenza del Tar che obbliga la scuola ad erogarti il servizio di cui hai diritto.

Guai quindi al tapino che guardandosi attorno improvvisamente si accorgesse di essere l’ unico “Centoquattroarticolotrecommatre” che non ha fatto ricorso al Tar. Gli altri genitori, giustamente, hanno speso tempo e denaro per rendere effettivo il diritto al sostegno completo per i loro figli, e con quel foglio in mano lo guarderanno come quelli che in treno hanno il biglietto  in prima classe,  sanno che a te ti toccherà fare il viaggio in piedi tra uno scompartimento e l’ altro, ma in ogni caso sarebbe meglio che tu non fossi mai salito perché alla fine gli dai fastidio quando devono andare alla toilette.

Dal loro punto di vista è sacrosanto pretendere quello che addirittura una sentenza ribadisce come un diritto indiscutibile, ma quando tutti quanti i “Centoquattroarticolotrecommatre” alla fine si decideranno a fare ricorso, e gli insegnanti saranno sempre lo stesso numero, come deciderà la scuola chi sarà quello a cui lasciare il cerino in mano? Si tirerà a sorte? Si faranno ordalie tipo salto del cerchio di fuoco o roulette russa? Si inventeranno le aule a castello dove un solo sostegno potrà includere più ragazzi stratificati? Davvero non saprei darmi una risposta…..

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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