Pensare Ribelle

Le 10 regole per l'autistico al centro commerciale

Non so voi ma la sottoscritta per molti anni ha avuto seri problemi a ritrovarsi con il figlio autistico e anche un po’ iperattivo all’interno di centri commerciali, grandi magazzini e megastore. Non ricordo particolari episodi legati a questa situazione faticosa e snervante a parte, una volta, la scomparsa di Tommy improvvisa in un grande magazzino di bricolage ad Avezzano. Fortunatamente non ero presente ma mi fu raccontata al telefono dal padre. Non era stata una fuga, Tommy si era nascosto dentro una cabina doccia nel reparto articoli sanitari. Un rito che faceva parte di un gioco abituale con il fratello e che, quando ero presente e sempre vigile a non perdermi i due monelli, mi impegnava in estenuanti rincorse tra docce e rubinetti.


tommycomm
Molti autistici odiano i non luoghi dei centri commerciali. Ci sono mille e uno motivi per i quali i nostri ragazzi possono perdere le staffe in un megastore e perfino al supermercato: la vastità degli ambienti, i suoni forti, gli altoparlanti, l’affollamento ed altre situazioni di stimolazione sensoriale possono scatenare reazioni talmente disastrose da far ritenere l’esperienza improponibile per un autistico. E poiché è molto alta la probabilità che in tali luoghi si scatenino comportamenti problema, tanti genitori li evitano a priori acuendo l’isolamento dell’intera famiglia.

Gli esperti del sito americano Autism Speaks hanno stilato un decalogo di consigli per questi genitori, con lo scopo di evitare proprio che una visita al centro commerciale si trasformi in una tragedia greca. Ma anche per far superare, ai genitori degli autistici, la paura di affrontare “l’impresa” schiacciati dalla sensazione di disfatta, delusione, inadeguatezza che si prova ogni qualvolta accadono certi episodi.
Ecco la lista delle cose da fare per andare a cuor sereno con il figlio autistico in un megastore a fare shopping:

1) Dare all’autistico più informazioni possibili sul luogo in cui si sta andando -E’ risaputo che conoscere ciò che lo aspetta rende l’autistico meno stressato per le novità . Questo può significare pure una maggiore resistenza alla tentazione di svignarsela o impuntarsi davanti alla porta d’ingresso rovinando la giornata a tutti. Quindi il consiglio è strettamente raccomandato.

2) Fare un virtual tour sul sito web del grande magazzino – quelli più importanti ce l’hanno. Oppure mostrare immagini o video sul cellulare. Anche questo è utile per preparare l’autistico all’esperienza che lo attende. Come calcolare il viaggio da casa al grande magazzino usando Google Maps.

3) Fare pratica per accrescere la tolleranza – Quando il ragazzo autistico sembra pronto per affrontare l’avventura, il suggerimento è cominciare con una visita rapida al negozio per fare piccoli acquisti. Se tutto va liscio il ragazzo va elogiato per il successo ottenuto magari pure premiato con un piccolo rinforzo o un’attività gratificante. Se necessario vanno fatte altre piccole incursioni solo per rafforzare l’esperienza. Le ripetizioni sono importanti. Ci possono essere occasionali ricadute e si possono scatenare comportamenti problerma. Ma non bisogna mollare.

4) Preparare il programma – Un programma a immagini che spiega le varie attività della giornata serve a smorzare l’ansia negli autistici che si tranquillizzano sapendo prima il ruolino di marcia che li aspetta. Così il giorno dello shopping quest’attività va inserita nella scheda. Per renderlo participe si può chiedere al ragazzo di inserire lui nella scheda giornaliera la voce o l’immagine shopping. Per rendere più gradevole l’esperienza si può far seguire alla voce shopping un’attività particolarmente gradita.

5) Essere calmi è meglio – Si accresce molto la possibilità di avere successo nell’impresa se l’autistico esce di casa riposato e tranquillo. Questo vale anche per i genitori. La stanchezza e lo stress accorciano la capacità di tolleranza a chiunque.

6) Occhio ai fattori rischio – I genitori conoscono meglio di tutti i loro figli. E già sanno che alcuni luoghi, rumori o situazioni possono scatenargli un comportamento problema. Conviene quindi fare prima un sopralluogo al centro commerciale senza il ragazzo per scovare qualche situazione rischio; una luce troppo fluorescente, il rumore dell’aria condizionata, gli avvisi fatti con l’interfono, la musica di sottofondo ecc.

7) Trovare rimedi personalizzati – Bisogna azzerare i pericoli di alcuni fattori rischio. Quindi se la minaccia sono i rumori alti meglio munire il ragazzo di cuffiette per le orecchie oppure di un paio di occhiali da sole se la può arrivare dalle luci fluorescenti.

8) Pronti per partire – Prima di lasciare la casa meglio sottoporre all’autistico il programma dettagliato dello shopping (con) l’ausilio di immagini suddiviso in base ai vari momenti dell’uscita. Ad esempio: prendiamo la macchina, guidiamo fino al centro commerciale, parcheggiamo, prendiamo il carrello, cerchiamo le cose da comprare, paghiamo alla cassa, torniamo in macchina, guidiamo fino a casa, e giochiamo con la playstation oppure un’altra cosa gratificante.

9) Segnali – Durante la permanenza nel grande magazzino controllare, ogni tanto, il ragazzo e chiedergli se è stanco. Se non riesce a comunicarlo il malessere va intuito: un genitore normalmente ha le antenne. Oppure richiesto con immagine ausilio del genere: In genere i genitori sono in grado di avvertire i sintomi magari a causa del reiterarsi di alcune stereotipie come lo sfarfallìo delle dita o il rumoreggiare con suoni e parole ripetitivi. Appurato che c’è un disagio che può peggiorare o che si preannuncia una crisi meglio fermarsi, oppure lasciare il negozio o altrimenti mettersi comodi in attess che arrivi la sfuriata.

10) Portarsi oggetti di conforto da casa – Qualche volta avere con sé il pupazzo preferito o un indumento familiare aiuta a superare la crisi. Infatti a dispetto di tutti i piani il comportamento problema può arrivare lo stesso. Così si può alleviare l’ansia stringendosi a un peluche caro o facendo un’attività piacevole e gratificante oppure cantando una canzoncina. Le strategie sono tante e hanno lo stesso obiettivo: creare condizioni ottimali per il ragazzo che si trova immerso in un ambiente iper-stimolante per lui. Più la preparazione della visita al centro commerciale è stata fatta con il tempo necessario per acquisire le competenze più chances ci sono per far sì che lo shopping o comunque l’uscita sia un’esperienza piacevole per il ragazzo autistico e l’intera famiglia.

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