C'è ancora chi prova a parlare di lacaniani per noi autistici?
A volte mi dispiace essere sgradevole. Questa mattina non sono riuscito a trattenere la mia peggiore inclinazione alla sgradevolezza. Appena ho aperto Facebook ho letto questo messaggio privato, era di una ragazza che sicuramente voleva essere gentile. Ma l’ ha mandato alla persona sbagliata. Che purtroppo ero io…Per salutare ammenda pubblico tutto qui, meno il nome della futura psicoterapeuta che spero mai si dovrà occupare di noi autistici.
La mia sgradevole ma necessaria risposta.
La povera ragazza rimarrà malissimo, sicuramente non ha colpa lei, ma ha colpa va attribuita alla nostra comunità scientifica che tollera ancora che possano prendere in carico autistici persone formate su basi psicodinamiche e lacaniane, purtroppo questo libro illustra quello che viene applicato in una struttura di Venezia “Il buon pastore” che realmente tra le sue aree di intervento ha “Disturbi generalizzati dello sviluppo”
Comunità Educative-Riabilitative per minori “Servizio educativo, terapeutico e riabilitativo con il compito di accogliere temporaneamente il minore/adolescente in situazione di evidente disagio psico-sociale e/o con gravi disturbi di comportamento.”
Deduco quindi, grazie alla psicologa che mi ha scritto, che questa struttura viene considerata all’ avanguardia nel trattamento dell’autismo per la “cura alla luce delle teorie freudiane e lacaniane”. Non voglio sostituirmi a chi ha le competenze per giudicare, ma può essere efficace un trattamento di autistici affidato alla direzione “scientifica” di uno psicanalista lacaniano? Magari si sono io che ho pregiudizi, posso sbagliarmi, ma qualcuno me lo spieghi…
Cari amici della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) non avete nulla da dire in proposito? Le famiglie di noi autistici possono tranquillamente affidarsi a questo tipo di terapia? Va bene anche IL PADRE FORCLUSO E IL BUCO METAFORICO DELLA SIGNIFICAZIONE FALLICA? Basta saperlo….
Mi piacerebbe saperlo perchè gli autistici non trattati da piccoli in maniera efficace quando crescono poi diventano fantasmi di cui nessuno più si occupa, quindi peseranno notevolmente anche sulla spesa pubblica quando le famiglie “lacanamente coinvolte” non saranno più in grado di occuparsene.
Nella foto un convegno sull’autismo. Da destra:Franco Nardocci, già presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Fabrizio Starace, direttore del DSM-DP di Modena, Tommy Tommasone ricercatore della #Teppautistic’s Academy di Roma.