Pensare Ribelle

Il barbiere per autistici taglia disteso a terra

barbiereautistico

Un termine che piace a noi autistici è “Autism Friendly” non vuol dire nulla se dietro non c’è una persona che per lo meno sa chi siamo. Può esserlo un ristorante dove ci fanno sedere in un posto tranquillo, un hotel dove accettano senza fiatare che un gigante possa fare qualche mugolio di notte (agli amanti è concesso urlare o no?). Può essere un negozio qualsiasi dove hanno più pazienza del comune, un medico, un dentista, una spiaggia….Ma anche e a volte soprattutto un barbiere.

E’ difficile che un autistico si faccia mettere le mani tra i capelli, si faccia lavare la testa, sopporti di vedere sferruzzare forbici e pettini. Eppure molti ce la fanno. Qualcuno persino usa la creatività per bypassare la reazione teppautistica che per principio dice no a tutto quello che esce dalla norma.

Mesi e mesi di tentativi, poi il colpo di genio: sdraiarsi sul pavimento accanto a Mason, bimbo che soffre di autismo, per tagliargli i capelli senza dargli fastidio. La madre del bambino è rimasta letteralmente senza parole quando James Williams, barbiere gallese, è riuscito finalmente a trovare un modo per tagliare i capelli al bambino, che, fino al giorno prima proprio non ne voleva proprio sapere.

Al bambino, solo pochi mesi fa, gli è stato diagnosticato un Disturbo dello Spettro Autistico. Ogni volta che il barbiere gli si avvicinava con le forbici, Mason scappava, senza lasciare a James alcuna possibilità di toccargli i capelli.

Ma il gallese non si è dato per vinto e, per molti mesi, ha cercato una soluzione al problema. Poi la grande idea di lasciar giocare il bimbo in pace, sdraiato a terra, per poi avvicinarsi in silenzio e con calma tagliargli i capelli.  Pazzo di gioia, James ha deciso di postare le foto del suo successo su Facebook, ringraziando i genitori di Mason per avergli concesso il permesso di pubblicare la storia sul social network: “Negli ultimi mesi ho provato qualsiasi cosa pur di riuscire nell’intento, ma avvicinarsi a Mason era veramente impossibile, ha scritto James. “Quando tutto sembrava perduto, mi sono seduto a terra vicino a lui in silenzio – ha spiegato trionfante il barbiere – e in quel momento ho capito che mi dava il permesso di   tagliargli i capelli”.  “Adoro vedere i genitori di Mason contenti delle attenzioni che rivolgo al piccolo”, ha continuato James. “Ma la cosa più bella – ha concluso il barbiere gallese – è stata quando gli ho chiesto il cinque e lui invece si è gettato tra le mie braccia”.

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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