Un libro sull'autismo vince il premio inglese per la saggistica
Il più prestigioso premio inglese per la saggistica è stato vinto da un libro che parla d’ autismo. Si ripete quello che era già accaduto 2 anni fa in Italia con il Premio Estense. Il racconto di noi autistici è sempre di più percepito come una parte importante dell’attualità. Si spera solo che l’ attenzione per i problemi concreti delle famiglie di autistici cresca e proceda pari passo all’interesse emotivo di conoscerli attraverso la letteratura.
Un libro sull’autismo si è aggiudicato il Samuel Johnson Prize for Non-Fiction, prestigioso premio britannico riservato alla saggistica. Lo scrittore statunitense Steve Silberman ha ricevuto ieri sera a Londra, durante una cerimonia, un assegno di 20.000 sterline per il suo libro “Neurotribes: The Legacy of Autism and How to Think Smarter About People Who Think Differently”. Silberman, che vive a San Francisco, aveva già scritto 14 anni fa di una “epidemia” di autismo nella Silicon Valley.
La giuria ha definito il saggio un “tour de force” che combina indagine giornalistica e documentazione e ricerca scientifica per far luce sulla controversa storia dell’autismo. E’ la prima volta che il Samuel Johnson Prize for Non-Fiction, nei suoi 17 anni di storia, premia un libro di divulgazione scientifica. Silberman ha battuto sul filo di lana il critico inglese Jonathan Bate, autore di “Ted Hughes: The Unauthorised Life”, biografia non autorizzata del celebre poeta britannico contestata dalla vedova.
La storica Anne Applebaum, presidente della giuria del Samuel Johnson Prize, ha definito il saggio di Silberman un’opera di “giornalismo compassionevole”, precisando come sia stato in grado di utilizzare in modo “eccellente” storie e aneddoti per spiegare un tema medico e psicologico difficile come è l’autismo.
GUARDA LA CONFERENZA SULL’AUTISMO CHE SILBERMAN HA FATTO SU TED
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