Riusciremo a fare il tripadvisor dei #teppautistici?
Intanto qualcosa del genere sta nascendo. Si chiama Bed&Care è un portale che vuole diventare una vera e propria piazza virtuale in cui si incontrano offerta turistica e terzo settore. Lo scopo: rendere le vacanze dei disabili e delle loro famiglie sicure e felici. Un global service che si prefigge il duplice obiettivo: una selezione nel territorio, partendo dalla capitale, delle strutture realmente accoglienti per chi ha disabilità motorie e mentali a cui si affianca l’offerta di tutti quei servizi necessari per un soggiorno piacevole e sicuro (noleggio di un auto attrezzata, montaggio di presidi sanitari, disponibilità di operatori e terapeuti competenti). Nel sito, ancora in start up, www. bedandcare.com, c’è spazio anche per l’house sharing, per promuovere un’ulteriore occasione di vacanza finora poco utilizzata da chi ha disabilità.
Sei anziano, oppure sulla sedia a rotelle, o “peggio” hai un figlio autistico, chi te lo fa fare a viaggiare, meglio che te ne rimani a casa tua, stai più tranquillo tu e non crei ulteriori problemi agli altri.
Inutile negarlo nel nostro paese una buona parte di connazionali storce il naso a vedere un disabile sull’autobus o al ristorante, figuriamoci a saperlo in giro in treno o in aereo per un’altra opportunità che alle persone con disabilità pare preclusa: il sacrosanto diritto a vedere il mondo. Se non bastano le barriere architettoniche si aggiungono quelle mentali di albergatori e operatori turistici che preferiscono non ospitare chi potrebbe arrecare disturbo agli altri turisti e all’immagine della struttura. Difficoltà fisiche e culturali per i disabili in viaggio, che pure non si scoraggiano, se si calcola che si stima in oltre venti milioni la cifra di coloro che partono e girano l’Europa ogni anno.
Perchè il numero cresca e affinchè venga garantito a chi parte contro ogni pregiudizio e a chi lo accompagna, un soggiorno piacevole e sicuro, è nato Bed&Care. Un portale che unisce l’offerta turistica e quella socio sanitaria per consentire a chi si mette in viaggio di trovare l’albergo realmente accessibile e poter prenotare in anticipo anche tutti quei servizi di cui si ha bisogno, da una vettura attrezzata per spostarsi ad un operatore competente che possa fra continuare le terapie anche nel luogo di villeggiatura.
“Abbiamo unito le nostre competenze: io operatore sanitario, mia moglie manager nel settore dell’energia e abbiamo dato vita ad un progetto di cui si sente il bisogno e che consente anche una crescita sociale ed economica”. Pier Fabrizio Salberini ideatore del portale insieme alla moglie Serena Stefanoni, è orgoglioso della propria creatura, certo che potrà aiutare non solo i viaggiatori con disabilità, ma anche coloro che li accoglieranno, aprendo la mentre verso un nuovo tipo di turismo che non è solo a vantaggio di pochi fortunati.
Il sito vuole infatti garantire un servizio che soddisfi le esigenze di chi viaggia a costi competitivi. “Stiamo girando tra le strutture alberghiere di Roma che controlliamo personalmente io ed un mio collega, selezionando anche quelle a due, tre stelle e i bed and breakfast che possano essere riadattate con presidi rimovibili ( maniglioni, scivoli, letti ospedalieri) che noi mettiamo a disposizione. In questo modo i disabili e le loro famiglie che di norma si trovano a scegliere alberghi più costosi per cercare di avere un servizio migliore, potranno soggiornare tranquillamente a costi inferiori in luoghi nei quali sono ugualmente soddisfatte le loro esigenze”.
Bed&care al momento sta effettuando il lavoro di ricognizione soprattutto nella capitale dove stanno già emergendo molti casi di finti hotel adatti a disabili. “Sì lo abbiamo il bagno per chi sta in carrozzella, basta che fai quei 4 gradini e lo trovi!” questa una delle risposte date a Pierfabrizio nel suo giro di controllo, “oppure hanno il bagno realmente accessibile ma mancano i maniglioni, o peggio, noto che pur mostrando bene il simbolo che attesta l’accessibilità, prevedono che gli ospiti disabili non debbano fare colazione o accedere al ristorante vista la presenza ovunque di gradini”.
Per conoscere meglio le reali esigenze e stanare le mancanze, il portale si avvale anche delle segnalazioni che arrivano proprio da un gruppo di ragazzi disabili, una fonte fondamentale di informazioni e suggerimenti. “Principalmente chiedono che venga garantita loro l’accoglienza, soprattutto le famiglie, in molti casi di ragazzi autistici, non vorrebbero sentirsi ospitati controvoglia dalle strutture scelte o peggio rifiutati. Seguo un ragazzo autistico da quattro anni e capisco cosa comporta non sentirsi accettati in un locale pubblico. Ci chiedono quindi che sia verificata la reale predisposizione ad accogliere non solo con i servizi adeguati ma anche con il sorriso sincero”
Sicurezza e cortesia, parole che si leggono in molte brochure, ma che poi si infrangono davanti ai gradini della porta. Nel sito però non ci sarà solo la possibilità di prenotare le strutture nelle quali realmente chi soggiorna non rimarrà recluso in una stanza, magari stretta e senza finestra, ma anche di mettersi in contatto con realtà del Terzo settore, che possano garantire una continuità terapeutica o la pronta risposta ad eventuali esigenze mediche. Le competenze, già in fase di start up, sono diverse, compresi esperti del metodo ABA e operatori LIS.
Per chi invece preferisce viaggiare senza perdere le comodità e le sicurezze di una casa, bedandcare c’è spazio anche per l’house sharing. In questo caso i privati mettono l’annuncio con foto a cui chi è interessato può rivolgersi per lo scambio. “E’ un’ulteriore offerta turistica a costi inferiori che magari una famiglia di un disabile non prenderebbe nemmeno in considerazione”
La sfida però è non rendere il viaggio di chi ha disabilità solo un cambio di aria, ma anche un’occasione di arrichimento e conoscenza reale di altri luoghi e quindi inserire tra le esigenze del turista anche quella al divertimento.
“Abbiamo creato un’associazione bed and care no profit che ha proprio lo scopo di creare una mappatura di locali, ristoranti, librerie, musei che accolgono bene coloro che hanno disabilità e in questo caso ci rivolgiamo anche alle famiglie e ai disabili stessi che nel bene e nel male, vogliano arricchire il nostro elenco. Intanto proprio in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità abbiamo siglato un accordo con Carta PerDue, un’iniziativa nata a Roma più di 10 anni fa che offre ai suoi iscritti sconti e convenzioni per tutti i servizi legati al tempo libero. I titolari della carta hanno infatti diritto a uno sconto fino al 50% nei locali che hanno aderito all’iniziativa: esci in due e paga uno solo! Verificheremo tutte le strutture accessibili all’interno del circuito (circa 600 convenzionate), in modo tale che tutti coloro che hanno bisogno di essere costantemente accompagnati non debbano più pagare una spesa doppia per ogni attività di svago”
Finora la risposta degli albergatori romani non è stata positiva, migliore quella degli esercenti, ma è un ulteriore passo di quella rivoluzione sociale che considererà normale vedere ragazzi sulla sedie a rotelle o autistici bere una birra, in pizzeria o in una galleria d’arte, e quindi anche in treno, in aereo, in giro per alberghi e bed and breakfast. L’idea di bed and care prova a sondare gli umori degli operatori turistici oltre i confini romani, con incontri e convegni dal sud al nord, nei quali Pierfabrizio, Serena e la loro squadra vedranno se il paese è pronto ed ha solo bisogno di una scossa per capire che non si tratta solo di un’operazione sociale e culturale, ma anche di un sano business economico.
“Bisogna fare rete, noi mettiamo a disposizione le nostre competenze e quelle di tutti gli operatori che vorranno iscriversi ed offrire i propri servizi, ma serve il riscontro dei viaggiatori disabili. Non appena il sito che stiamo rendendo un booking classico disponibile anche su cellullare, grazie alle risorse del premio Petroleum che ci è stato assegnato dalla Fondazione Obiettivo Lavoro, sarà completo, si potrà commentare senza filtri, così potremmo realmente crescere grazie a segnalazioni e suggerimenti.”
E’ il momento della riscossa, teppautistici e famiglie, si potrà segnalare quell’albergo che solo all’apparenza mostrava la bella faccia del luogo accessibile, ma in realtà non ha trovato mai posto per voi, il ristorante semivuoto sempre tutto prenotato, e si potrà rendere giustizia alla struttura che invece vi accoglie sempre con il sorriso perchè tutti i clienti sono uguali e hanno sempre ragione.
VALERIA SCAFETTA
Giornalista e saggista. Ha realizzato reportage per le Nouvel Observateur e inchieste per riviste specializzate in psicologia. Ha curato l’ufficio stampa per eventi culturali e politici. E’ madre di due bambini non autistici ma è sinceramente appassionata di #teppautismo.