La Clinton tira in ballo noi autistici contro Trump
L’ autismo entra come tema di propaganda politica nella corsa alla Presidenza degli Stati Uniti. “Troppe famiglie americane stanno sveglie la notte a preoccuparsi dei loro cari che vivono con l’autismo. Possiamo fare di più“.
E’ sacrosanto, l’ ha detto Hillary Clinton durante il suo discorso tenuto nell’ultima tappa della sua campagna elettorale. Sarà interessante osservare se ai buoni propositi seguiranno fatti.
Abbiamo già affrontato il tema del rapporto tra autismo e politica commentando l’intervista che il professor John J.Pitney, Jr docente alla Claremont McKenna University in California
Ancora più da vicino sarà interessante vedere se anche la politica italiana salirà al volo su questa onda di probabile consenso. In parte qualcosa del genere già è accaduto con la fanfara a cui abbiamo assistito al tempo della strombazzatissima “legge sull’autismo”, ma sinceramente noi autistici ancora confidiamo di essere istituzionalmente ricordati non solo in occasioni pubbliche, ma nella concreta e quotidiana realtà, per aiutarci a far diventare l’ Italia un paese più “aggiornato” riguardo alla neurodiversità. Staremo a vedere, il 2 aprile si avvicina…
Riportiamo la riflessioni di Beatrice Credi pubblicata oggi sul magazine on line “West:
“Hillary Clinton gioca la carta dell’autismo contro Trump
L’autismo al centro di una campagna elettorale è di per sé una novità. Figuriamoci poi se a farne un cavallo di battaglia è un pezzo da novanta della politica mondiale come Hillary Clinton. La candidata democratica alle prossime elezioni USA, dallo stato dell’Iowa – tappa del suo tour per raccogliere voti – ha, infatti, annunciato un piano per aumentare i servizi dedicati ai cittadini autistici e alle loro famiglie. Ecco i 5 punti salienti:
1) Screening a livello nazionale per garantire una diagnosi precoce a tutti i bambini, compresi quelli appartenenti alle minoranze etniche.
2) Pressione sugli Stati federali per garantire una assicurazione sanitaria non solo, come previsto attualmente, ai minori che soffrono di questo disturbo ma anche agli adulti.
3) Lotta al bullismo per proteggere ulteriormente gli studenti autistici.
4) Creazione di una ‘Autism Works Initiative’ per stanziare risorse e incoraggiare partnerships pubblico-privato che garantiscano l’inserimento lavorativo dei neolaureati con autismo.
5) Realizzazione del primo studio federale sulla presenza di questo disturbo nella popolazione adulta.