Le #teppautistiche sanno essere grandi amiche
Si parla tanto di #teppautistici, poco di #teppautistiche. Forse perché sono di meno, forse perché sono meno “#teppa”, ma altrettanto “autistiche”. Ma forse anche un po’ meno “auto”, visto che un recentissimo studio, appena presentato alla Conferenza annuale della Società britannica di psicologia, dimostrerebbe una maggiore propensione delle ragazze con autismo a tessere amicizie profonde e intime. Lo studio è stato condotto da Felicity Sedgewick, che da diversi anni si occupa di autismo “al femminile” e che anche in questo video parla di ragazze con autismo. Accanto a lei, nello svolgimento della ricerca, Vivian Hill e il professor Liz Pellicano, tutti del Centro di ricerca su Autismo ed educazione dell’Università di Londra.
#Teppautistiche amiche intime. Ma senza conflitti
Una delle conclusione più interessanti è proprio questa maggiore disponibilità delle ragazze ad “amicizie intime” rispetto ai colleghi #teppautistici maschi. Ma una minor capacità, rispetto alle altre ragazze, nel riconoscere il conflitto in queste relazioni. L’indagine ha coinvolto 46 ragazzi tra i 12 e i 16 anni: precisamente, 13 ragazze con autismo e 13 non autistiche, 10 ragazzi con autismo e 10 senza. E’ emerso che tutte le 26 ragazze, #teppautistiche e non, hanno una simile “motivazione sociale” e pari predisposizione ad “amicizie di qualità” rispetto ai loro colleghi maschi. Come a dire che la disposizione all’amicizia profonda sia una caratteristica “femminile” più che maschile. E che questo valga anche se in mezzo c’è l’autismo. Anche se – particolare rilevante – le ragazze con autismo rivelano una maggiore “aggressività relazionale “ rispetto alle loro compagne neurotipiche.
L’autismo al femminile, questo sconosciuto. O quasi
“Si crede che l’autismo sia più diffuso nei maschi che nelle femmine – osserva Felicity Sedgewick – Questo può dipendere dal fatto che strumenti e criteri diagnostici sono stati sviluppati con i maschi strumenti diagnostici e criteri sono stati sviluppati con i ragazzi e quindi sono più adatti a individuare una presentazione ‘maschile’ dell’autismo”. Ecco perché, secondo la ricercatrice, “è importante guardare a possibili differenze tra ragazze e ragazzi con autismo, per capire le differenze nella manifestazione di tratti autistici. Questo, a lungo termine, dovrebbe permettere di identificare più facilmente l’autismo nelle ragazze”.
E lo studio svela proprio una differenza fondamentale: quella che si presenta nella tessitura dei legami sociali: “le amicizie delle ragazze con autismo sono più simili a quelle delle ragazze neurotipiche piuttosto che a quelle dei ragazzi autistici”. Differente è però la percezione del conflitto, che spesso le ragazze con autismo, diversamente dalle loro compagne, non riconoscono all’interno delle loro amicizie. Dal punto di vista dei ricercatori, questo è un elemento di grande interesse a probabilmente fecondo per successivi studi: il fatto che le ragazze con autismo vivano l’amicizia in maniera differente dai loro colleghi #teppautistici potrebbe essere una delle ragioni per cui con difficoltà viene identificato l’autismo “al femminile”. Questo è un punto di partenza fondamentale per comprendere più profondamente le #teppautistiche, ma anche per aiutarle a riconoscere, sostenere ed elaborare il conflitto all’interno delle loro relazioni più importanti.