Lisa ci presenta il "vocabolario illustrato" del #teppautistico
Che significa “ecolalia”? e che vuol dire “BCBA”? E che sarà mai la “comorbidità”?
L’autismo ha un suo proprio linguaggio
E chi ha a che fare con un #teppautistico non può non conoscerlo. Ci sono le sigle, gli acronimi, le definizioni specialistiche e un nome (spesso non comune) per ogni manifestazione. Così una mamma americana, che ha ben sette figli di cui una con autismo, ha pensato bene di rendere l’impresa più semplice, aiutando i genitori (e non solo) a decifrare questi misteriosi vocaboli e ad acquistare dimestichezza con il “linguaggio autistico”.
Si chiama Lisa Smith: Tate è la sua #teppautistica di 14 anni. “Quando le fu diagnosticato l’autismo – racconta nel suo blog – non sapevo quasi nulla sull’autismo. Così iniziai a leggere e studiare disperatamente. Spesso però dovevo fermarmi per cercare il significato di tante parole che incontravo. Alcune di queste parole divennero poi parte del mio vocabolario quotidiano”.
Il “vocabolario quotidiano dell’autismo”
Perché allora non realizzarlo, questo vocabolario? Perché non fornire alle famiglie uno strumento utile e magari anche divertente per imparare subito e facilmente queste parole che, con l’autismo in casa, è indispensabile conoscere? E’ quello che ha fatto Lisa: “per un po’ di tempo ho tenuto una lista di parole sul mio computer, progettando di dedicare a queste un post sul mio blog per coloro che si stavano appena addentrando nel mondo in cui io ormai vivo da tempo. Ma quando inizia a scrivere il post mi venne un’idea: perché non illustrare queste parole? Ed è stato molto divertente compilare questo vocabolario, offrendo le mie definizioni e insieme le mie illustrazioni”.
Eccone alcune qui sotto: riguardano i termini più diffusi, quelli più spesso utilizzati da chi si occupa di autismo e ancor di più da chi lo vive ogni giorno. Altre illustrazioni si trovano nel blog di Lisa Smith: sono in inglese, ma non sarà certo questo a spaventare le famiglie dei #teppautistici!