Il teppautistico a Modena è un tortellante perfetto
I #teppautistici fanno i tortellini
O almeno, imparano a farlo al “Tortellante”, un laboratorio “pilota” inaugurato a Modena poco più di un mese fa. Qui 21 #teppautistici stanno imparando a confezionare pasta fresca fatta a mano, sotto la guida di fidati maestri e accompagnati dall’associazione Aut Aut, che promuove e ospita il progetto, ideato dalle stesse famiglie. I ragazzi svolgono una sessione di 2 ore, assistiti da volontari e terapisti dell’associazione, nel corso della quale confezionano la pasta (strichetti, garganelli, sorpresine, tagliatelle, ravioli, tortelloni e tortellini) che poi porteranno a casa.
“Questa attività è perfetta per i nostri ragazzi – afferma la presidente di Aut
Aut Modena, Erika Coppelli – perché alcuni degli aspetti limitativi propri dell’autismo si rivelano in questo caso punto di forza: la disposizione al perfezionismo, l’inclinazione per le attività ripetitive, l’abitudine a disporre tutto ordinatamente per file, oltre a un frequente interesse per tutto ciò che riguarda il cibo”. Addirittura “abbiamo scoperto che molti di questi ragazzi hanno un vero e proprio talento per confezionare tortellini, e che anche i soggetti più compromessi, pur con una sola sessione di due ore a settimana, raggiungono risultati davvero inaspettati”.
Dedicato ai #teppautistici adulti
E l’iniziativa accoglie la sfida di offrire qualcosa di nuovo e di buono ai #teppautistici ormai grandicelli: si rivolge infatti a ragazzi tra i 14 e i 25 anni: l’età in cui il “vuoto” di spazi e servizi diventa più soffocante. Questa è un’occasione di apprendimento, socializzazione e autonomia, tanto più che all’inizio e alla fine del progetto ogni ragazzo è sottoposto ad un test di valutazione, per rilevare e quantificare con metodo scientifico i progressi sul piano comportamentale.
Una tradizione viva, tra tortellini e #teppautistici
Bella e interessante è però anche la ricaduta sociale e culturale di questa esperienza, ben rappresentata dalla presenza di un gruppo di nonne, vere “rezdòre” accanto ai ragazzi, per supervisionare le attività e garantire che tutto si svolga secondo i crismi della migliore tradizione modenese. E poi ci sono i vicini, i commercianti e gli artigiani, a darsi da fare per questa che sta diventando un’impresa comune: chi offre le uova, chi la farina, chi l’impastatrice, chi gli altri materiali o il denaro necessario per sostenere l’iniziativa. “Abbiamo trovato una entusiastica partecipazione di tanti amici e colleghi – afferma Piero Bettelli della Associazione Gastronomica Modenese – perché tutti conosciamo questi ragazzi e le loro famiglie, e da tempo desideravamo fare qualcosa per aiutarli”.
Lo chef Bottura, alla ricerca del tortellino perfetto
Dulcis in fundo, non poteva mancare, in una città che vanta le migliori eccellenze culinarie, la straordinaria adesione di uno chef stellato come Massimo Bottura, che da tempo segue e supporta l’associazione Aut Aut Modena. Insieme alla moglie Lara Gilmore, Bottura si fa spesso vedere al Tortellante e non fa mai mancare qualche buon consiglio. E chissà che, a questo gruppo di #teppautistici cresciuti, non esca alla fine il tortellino perfetto.