Lo chiamano teppautistico, ma parla come un prof
La tartaruga autistica e il #teppautistico prodigio
Ha 9 anni ed è un vero ragazzino prodigio, come sono gli autistici sanno essere. Ma gli autistici ad alto o altissimo funzionamento, però, non certo i #teppautistici che fanno disperare i genitori che tante volte ci scrivono e a cui cerchiamo di dare spazio e voce. Thomas Morrow sta diventando una vera e propria star, perché ha scritto un libro per spiegare il proprio autismo: stavolta non aveva neanche un “facilitatore” a tenergli una mano sulla spalla, ma una nonna affezionata a prestargli un paio di mani. Tanto che “The autistic turtle” si dice che sia scritto a quattro mani.
Di lui scrive oggi Annalisa Lista su West: “Non sapendo più come rispondere alle continue domande dei suoi compagni di classe sul perché sedesse su una sedia speciale o utilizzasse giocattoli terapeutici, ha deciso di redigere una sorta di piccola guida. Così, a quattro mani con sua nonna, ha scritto The autistic turtle (la tartaruga autistica), in cui il piccolo animaletto con l’autismo, a volte scostante, a volte stravagante, spiega con parole semplici il significato di gesti e comportamenti tipici dei bambini con questo disturbo”.
Il #teppautistico nel salotto letterario, col papà che lo tiene stretto
Il libro è in vendita su Amazon a 8 dollari, è solo in inglese, per il momento, ma c’è da aspettarsi che sarà tradotto in decine di lingue. Qui ne riportiamo solo un brevissimo estratto,tradotto per chi voglia farsi un’idea del libro. A chi invece comprenda bene l’inglese, consigliamo di vedere il video in cui Thomas risponde alle domande dei giornalisti e racconta i contenuti del suo libro. Thomas si esprime bene, usa le parole giuste, sorride quando è il momento, tace quando serve, si comporta in maniera impeccabile: solo ci sono due mani a tenerlo fermo, come se potesse scappare da un momento all’altro, Ma non pare che poi ne abbia davvero intenzione.
“Un giorno, Henry andò a giocare con i suoi amici Luke, Nicholas, Vika e Caleb. Stavano giocando su un forte aa un piede di altezza. All’improvviso Henry scivolò e cadde. Il suo guscio non era forte quanto quello di un adulto. I suoi amici sussultarono. Cercavano di afferrarlo, ma non non c’era modo. Aveva già toccato il suolo. I suoi amici domandarono: “Tutto bene? Deve averti fatto molto male”. Luke disse: “Quando sono caduto così una volta, mi sentivo come se avessi sbattuto contro rocce appuntite”. Henry disse: “Io sento appena qualcosa”