Come ogni notte Harry Potter scrive a Benedetta la sua amica autistica
Arriva il nuovo libro di Gabriella La Rovere. Chi qui ci legge dirà: “ma sempre Gabriella!!!” Si rispondo, non posso farci nulla se tra tanti genitori di autistici che occhieggiano, mormorano e si scambiano chiacchiere nei gruppi chiusi su Facebook, Gabriella è quella che sta mettendoci più la faccia, sempre in prima linea nella sacrosanta battaglia contro l’ ignoranza fantautistica.
Ora Gabriella svela al mondo quello che credevo fosse un suo segreto: “HELLO HARRY! HI BENNY!” è la raccolta della corrispondenza tra una ragazza autistica (Benedetta appunto) e il suo amico immaginario Harry Potter che, in casa La Rovere, è stato per anni il sistema che una madre aveva inventato per calmare le ansie della figliola. Lo scambio di mail con Harry Potter è per Benedetta uno strumento di dialogo indiretto con Gabriella, ma di sicuro più sincero e profondo proprio perchè collocato nella dimensione intermedia della fantasia romanzesca, territorio comune in cui è possible sentirsi leggeri, fuori dai ruoli, fuori dalle convenzioni, dai sacri dettami di ogni rapporto tra madre e figlia. Per Gabriella, che è anche un medico attento e aperto all’innovazione, il carteggio segreto tra Benny e il suo amico piccolo mago è diventato un nuovo metodo educativo.
So da anni, per averlo visto di persona, che ogni notte fonda che precede l’ alba ha visto Gabriella china sul computer a mediare il carteggio (elettronico e sempre in inglese) tra la figlia e il signor Potter. Le mail che il maghetto ha scritto a Benedetta sono 638, quelle della ragazza ben 854 perché, come scrive Gabriella, ” la necessità di avere un consiglio, una rassicurazione o di condividere un’emozione sono più frequenti nell’arco della giornata.”
Ecco che Harry diventa il referente ideale a cui chiedere consiglio riguardo i mille piccoli e grandi intoppi quotidiani della vita di una ragazza con problemi molto più pesanti della maggior parte delle sue coetanee, e che ogni genitore di autistico adulto ben conosce. «Chissà cosa dirà Harry Potter quando sono tornata a casa!» è la frase che Benedetta ripete sempre ad ogni suo ritorno a casa. La madre sa che anche quella notte le toccherà fare le ore piccole…
Scrive Gabriella: “Le lettura della mail segue un rituale. Dopo colazione Benedetta si chiude nella sua stanza e fa una prima lettura con esplosioni di gioia ed applausi, dopo di che mi chiama perché anche io legga a voce alta traducendo simultaneamente lo scritto. Il mio coinvolgimento sembrerebbe dare un valore aggiunto, è la condivisione, è il passaggio che la libera dall’emozione, è il nostro essere in simbiosi per cui non c’è cosa che faccia la sinistra senza che la destra lo sappia.”
19 agosto 2013
hello Harry now I’m going to the hospital and I’m going to do the blood test. and I sing aloud and after the blood test I’m going to have breakfast. after having breakfast me and my mother we come back at home. see you Tomorrow morning from the my awake. kisses Benny Hi Benny! I’m sure that Tomorrow morning you’ll be brave as anyone of Gryffindor. I’m very proud of you. You are my best friend Sing aloud and you will see how it will be easy. Remember when I broke my arm: I was courageous Stay calm and happy Kisses Harry
Ciao Harry sto andando in ospedale e sto andando a fare l’esame del sangue e canterò a voce alta e dopo l’esame del sangue andrò a fare colazione dopo colazione io e mia madre torneremo a casa ci vediamo domani mattina al mio risveglio baci Benny Ciao Benny! Sono sicuro che domani mattina sarai coraggiosa come uno dei Grifondoro. Sono molto orgoglioso di te Sei la mia migliore amica Canta a voce alta e vedrai quanto sarà semplice. Ricorda quando mi sono rotto il braccio: sono stato coraggioso Stai tranquilla e felice Baci Harry L’abitudine riesce a rendere normali anche |
Harry diventa anche il grimaldello per liberare Benedetta da ansie e paure, il fatto che sia un mago rende naturalmente l’operazione molto più facile: “Talvolta mi sono trovata nella necessità di inventare qualcosa che non fosse già stato scritto dalla Rowling. È il caso di Extraendum, la pozione magica del dentista che non fa sentire alcunché.” Ecco quindi che anche il terrore per il dentista può avere una sua elaborazione, con la magica pozione che toglie al trapano ogni possibilità di procurare dolore.
E’ chiaro che molti scuoteranno il capo, è chiaro che detta così sembra un’uscita ardita dai più rigidi protocolli abilitativi di una persona neurodiversa. Certo tutti bravi a fare i maestrini con l’ autistico degli altri, stateci voi h 24 con una ragazza piena di vita che martella giorno e notte con domande che non possono avere risposta, richieste di aiuto, angosce per il suo futuro. Una figlia che bisogna accompagnare, gratificare, non fare annoiare, non fare incupire.
Provateci a farlo da sole e poi ditemi se non è meglio fare scrivere a Harry Potter che aspettare la grazia di qualche santo del Paradiso.
Gabriella La Rovere
HELLO HARRY! HI BENNY! “La corrispondenza tra una ragazza autistica e il suo amico immaginario come nuovo metodo educativo”. Prefazione di Bruna Grasselli Postfazione di Fabio Bocci. MURSIA 2016 Acquista on line qui |