Retromarcia Pd sulla ragazza autistica alle primarie per il sindaco di Roma
“Cara Chiara, ho sbagliato, e ora ti chiedo di ritirare la tua candidatura e offrire il tuo programma sull’autismo agli altri contendenti”. A tre giorni dalle primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco di Roma, è Ileana Argetin, autorevole rappresentante del partito, a scrivere alla Ferraro ed indirettamente a suo padre Maurizio per bloccare le accuse di strumentalizzazione, tutelare l’immagine della ragazza e cercare di salvare le intenzioni iniziali di una provocazione che doveva “solo” porre l’attenzione mediatica e politica sull’autismo. Noi che abbiamo seguito la vicenda dall’inizio con una visione critica, ma lungimirante, senza mai nascondere l’obiettivo di difendere Chiara e tutti coloro che sono nelle sue condizioni, aspettiamo la risposta e speriamo che dall’imbarazzo si passi alla concretezza.
Dopo la lettera di scuse del blogger Enrico Pazzi, sconvolto dalla visione di Chiara all’interno della trasmissione su Rai3 “In Mezz’ora”di Lucia Annunziata, alla studentessa autistica, arriva anche quella di Ileana Argentin.
La sua immagine chiusa nella giacca a vento, muta come sarebbero tutti i ragazzi nelle sue condizioni in uno studio televisivo davanti ad una telecamera, doppiata dal padre e salvata da una crisi solo grazie ad un espediente, un orologio su cui si è anche troppo insistito, sotto gli sguardi compassionevoli e imbarazzati degli altri presenti, ha sortito così un altro effetto che dovrebbe portare a conseguenze ben diverse da una rivolta mediatica.
Oggi a scriverle è la deputata del PD che aveva accolto con entusiasmo la sua candidatura, offrendole anche le firme per concretizzarla. E’ lei che da disabile, da sempre coinvolta nelle battaglie per i diritti, ammette di aver sbagliato e, con umiltà, le chiede di ritirarsi.
“Pensavo che si sarebbe trattato solo di una sana provocazione – ci rivela – e poi, presentate le firme, avrebbe chiesto a tutti i candidati di accogliere la sua parte di programma con le problematiche dei cittadini con autismo nei loro, per poi ritirarsi. Non credevo che avrebbe continuato fino allo sconvolgente dibattito televisivo.”
Alla vigilia dell’ennesimo confronto che esporrebbe nuovamente Chiara, l’appello forte e diretto è rivolto al padre Maurizio, affinchè si fermi prima che le accuse di strumentalizzazione non riescano a trovare più argini. “Conosco Maurizio e tutte le sue battaglie, non ho dubbi sulla sua buona fede, però ora si deve fermare, è evidente che non è lei che si candida, non sono sue, le posizioni quelle che esprime il padre. Il rischio è che invece di abbattere delle barriere se ne creino altre. Si è dato un’immagine pessima in un contesto che non le apparteneva.
Sempre rivolgendosi a Chiara scrive L’ Argentin:
“Col passare del tempo ho preso sempre più consapevolezza che a parlare al tuo posto c’era Maurizio, un uomo di un’altra generazione, e non una donna come te, un genitore e non una figlia” (…) Oggi, a tre giorni dalle primarie, non posso esimermi dal dirti che forse ho avuto una visione sbagliata delle cose. Forse era meglio se si candidava tuo padre, perché, fino ad ora, è stato lui a parlare al tuo posto e io non so se dice davvero quello che pensi tu”
Nell’attesa della risposta, si propone a Chiara di offrire ora agli altri candidati il suo programma, affinchè, si spera tutti, inseriscano i problemi dei cittadini autistici e le proposte di soluzioni nelle proprie piattaforme elettorali.
“Mi auguro che Chiara e Maurizio ricevano con il giusto spirito la mia richiesta e che, almeno in questo caso, non ci siano divisioni e tutti e sei accolgano le loro istanze.” Conclude la Argentin.
Aspettando le risposte, confermiamo che sin dall’inizio noi siamo stati e siamo con Chiara.
Intanto ci sono giornali che pubblicano interviste nelle quali Chiara disserta di coprogettazione. Sì proprio lei, la ragazza che non parla e guarda assorta verso un punto imprecisato. La più giovane dei candidati che sfida i big, così la presentano. E’ un’operazione di fantasia che non fa bene a nessuno, anzi nuoce una giusta, necessaria e realistica sensibilizzazione sull’autismo. Scusaci Chiara!
VALERIA SCAFETTA
Giornalista e saggista. Ha realizzato reportage per le Nouvel Observateur e inchieste per riviste specializzate in psicologia. Ha curato l’ufficio stampa per eventi culturali e politici. E’ madre di due bambini non autistici ma è sinceramente appassionata di #teppautismo.