Date le case dei terremotati ai teppautistici!
Sono state costruite per ospitare i terremotati, dopo il sisma di 7 anni fa. 185 edifici, 7 milioni di euro di spesa e, come sempre, tante cose che non vanno: “case a molla”, le ribattezza qualcuno, per i problemi strutturali che presto vengono a galla. Oggi, comunque, quelle case “temporanee” si stanno per lo più svuotando, grazie alla ricostruzione che finalmente sta vedendo la luce. Che fare, allora?
“Diamole agli autistici”
Non è una provocazione, ma un’idea più che concreta, lanciata dalle associazioni (di autistici, disabili e non solo) e sostenuta dall’assessorato alle Politiche sociali. Tanto che alcune assegnazioni “sociali” sono state già fatte ed altre saranno fatte
in questi giorni. Una di queste riguarda proprio Autismo Abruzzo, che è in attesa delle consegna delle “chiavi di casa”
Da qualche settimana qui a L’Aquila la politica sembra aver perso il lume della ragione – ci spiega Dario Verzulli, presidente dell’associazione – Alcune decine di appartamenti dei progetti Case hanno avuto in effetti problemi enormi
(balconi crollati, solai lesionati, impianti termici ed elettrici difettosi, isolamenti inconsistenti), ma dei 4.800 appartamenti, circa l’80% (cioè almeno 3200-3500) sono funzionali e utilizzabili. Mensilmente il comune redige una lista aggiornata degli appartamenti disponibili per ogni località e l’ultimo censimento riporta la disponibilità di 218 alloggi. Il sindaco Massimo Cialente è però convinto che debbano essere abbattuti tutti, tranne le tre realizzazioni (Assergi, Camarda e Aragno) più distanti dalla città. Si accinge a chiedere risorse al governo per tale opera di distruzione, dopo che milioni di italiani hanno contribuito direttamente alla realizzazione.
Un’idea che non piace affatto a chi brama uno spazio per le proprie attività e in quelle case vede una possibilità irripetibile. Così l’ associazione Autismo Abruzzo ha già in mente una serie di progetti da realizzare e di cui i #teppautistici aquilani hanno un gran bisogno: attività ricreative diurne ma anche, in prospettiva, cohousing per quel Dopo di noi di cui tanto, in questi mesi, ci si riempie la bocca. Di che si tratta?
E’ la nostra storica idea di una rete diffusa di residenze per adulti con autismo: siamo convinti infatti che l’ampia possibilità di accoglienza e la diversificazione sul territorio possa essere garanzia di qualità e di interesse di tutte le famiglie che conoscono l’autismo. La delibera della ASL n. 2216 del dicembre scorso ha accolto finalmente il protocollo di intesa proposto dal comune di L’Aquila. In questa iniziativa embrionale vediamo una opportunità, che negli anni possa garantire ad un numero crescente di utenti proprio la vita in “condivisione” e permettere a tanti ragazzi autistici aquilani di tornare dalla Campania!
Sì, dalla Campania, perché centinaia di persone con autismo abruzzesi sono costrette a risiedere in strutture sanitarie, a volte lodevoli per qualità e attenzioni, tutte in altre regioni e a costi a dir poco folli: si va delle 185 euro al giorno per giungere ai 550 euro!
La mobilità passiva (servizio residenziale fuori regione) solo per l’autismo in Abruzzo è di circa 10 milioni di euro.
Così, con il Centro regionale di riferimento per autismo abbiamo inoltrato richiesta formale di concessione di appartamenti del progetto Case anche per adulti con autismo. A quanto pare la richiesta è stata accolta, gli appartamenti saranno consegnati al centro regionale nei prossimi giorni e destinati a luogo di inserimento, inizialmente con attività solo diurne, poi con servizi anche residenziali. Stiamo aspettando la consegna delle chiavi: il nostro intento è di inaugurare questi spazi il 2 aprile prossimo, Giornata della consapevolezza sull’autismo. E la speranza è, naturalmente, che questa idea possa estendersi, fino a trasformare il progetto Case in una bella opportunità da valorizzare. Come abbiamo sempre auspicato e chiesto.