L'autistico si Laurea alla Luiss. E non si ferma
Francesco De Ponte, autistico ad alto funzionamento ha discusso la tesi e conseguito la laurea specialistica in scienze di governo e della comunicazione pubblica alla LUISS Guido Carli di Roma. Non ha avuto nessun trattamento speciale: ha fatto il test di ammissione come gli altri e ha studiato per superare tutti gli esami. Votazione finale: 110, senza lode per testimoniare ancora di più la serietà del titolo conseguito. Ed ora la sua strada continua con l’impegno dell’Università a supportarlo nell’inserimento nel mondo lavorativo. A volte ci sono storie con un lieto fine ed è giusto raccontarle.
Titolo della tesi: “Il ruolo del giudice nei sistemi di common law e di civil law: convergenze e contaminazioni contemporanee”
Relatrice: la professoressa Decaro della cattedra di Sistemi comparati di governo e amministrazione; neo dottore Francesco De Ponte
Voto: 110
Lo studente autistico romano si è laureato, in corso, con un sostegno convinto da parte della struttura universitaria. “I neuropsichiatri che hanno in cura mio figlio ci hanno consigliato una realtà nella quale sarebbe stato seguito di più e meno dispersiva – racconta il padre – ma non avrei mai pensato di trovare così tanto supporto e convinzione da parte di tutti, dai direttori generali, ai professori, ai tutor, all’ufficio studenti”.
Francesco non ha avuto scorciatoie
Ha fatto il test per entrare con lo stesso tempo a disposizione dei suoi colleghi; uguale il programma degli esami e dopo i primi, superati con un certo timore da parte dei docenti, non suo, per tutti gli altri, ha svolto scritti e interrogazioni con pari difficoltà.
Non avevo mai seguito studenti con le sue problematiche. La prima volta che l’ho incontrato insieme ai suoi genitori avevo paura di non farcela. Non sapevo ancora che sarebbe cominciata una delle esperienze professionali e umane più emozionanti della mia vita”
A parlare è Cristiana Carobolante. Lavora nell’ufficio studi e valutazione della Luiss, non è una psicologa, ha altra formazione, ma una sensibilità speciale nel rapportarsi con i ragazzi e comprendere i loro problemi. Per questo il direttore generale le ha affidato Francesco.
Il giorno del test dovevo solo dargli il tempo, certo non aiutarlo nell’esecuzione. Si è arrabbiato con me a cinque minuti dalla fine, perché per lui non è concepibile dare risposte casuali, deve ragionare su ciò che gli si chiede. A tutti gli esami è infatti arrivato super preparato, anche se alcuni li ha superati con solo 15 giorni di studio. Non ha mai contato sulla sorte o sulla sufficienza. Francesco ama il wrestling ed ogni esame è stato un incontro. Non aveva ansia da prestazione, ma desiderio di salire sul ring e battere i suoi avversari, i professori.
La determinazione di Francesco ha coperto le sue problematiche, tanto che alcuni docenti non si sono nemmeno accorti che fosse autistico. I tutor lo hanno affiancato per aiutarlo nella socializzazione, ma per il resto ha fatto tutto da solo. Tanto che ha beneficiato del punto in più che l’Università assegna a chi si laurea in corso.
All’inizio qualche professore temeva le sue reazioni e quindi gli facevano poche domande e lo promuovevano, poi vedendo il libretto che si riempiva di voti buoni e sentendo la completezza delle sue risposte, le interrogazioni sono diventate sempre più complesse, ma non per lui. Vede i docenti come nemici da sconfiggere, ma quando gli fanno i complimenti, sorride felice.
Solo microeconomia lo ha messo in crisi, i tempi stretti dello scritto e l’invito del professore a tornare per rifarlo lo hanno colpito.
Per la prima volta l’ho visto in preda ad un attacco di ansia, preso a scaricare le sue frustrazioni, ma l’ho capito, mi sono allontanata senza dire nulla. Alla fine è stato lui a farmi capire che era tutto a posto.
Durante il corso di studi Francesco è riuscito a creare un rapporto anche con alcuni compagni: è stato invitato a feste di compleanno e cene in pizzeria a cui è andato, a volte, anche senza essere accompagnato. Il padre ci tiene a sottolineare le capacità del suo figlio speciale per il quale da 24 anni con la mamma ha programmato un sostegno continuo.
Non ringrazierò mai abbastanza la LUISS che ha creduto in lui fino a questo risultato che è comunque frutto del suo impegno. Francesco è stato sempre seguito, sin dalla diagnosi precoce a tre anni, un miracolo considerando che 24 anni fa non c’era la preparazione di oggi. Grazie alla neuropsichiatria della Sapienza cominciammo quasi da subito la terapia comportamentale che ha svolto dai 4 ai 14 anni, 2,3 ore per 4 giorni a settimana. Non era seguito, ma inseguito dalla mattina alla sera. Per fortuna anche a scuola, sempre in strutture pubbliche, ha trovato insegnanti di sostegno preparate. Per i suoi problemi di linguaggio ha cominciato le elementari un anno dopo, ma poi ha superato senza problemi tutto il resto del percorso, compresi i 5 anni di superiori ed è arrivato alla laurea. A lui basta leggere il programma una volta, poi lo riscrive tutto nei suoi appunti ed è pronto
Oggi il grande giorno, anche la sfida dell’università vinta, avversari a tappeto, ma soddisfatti.
E’ come se si fosse laureato mio figlio – conclude Cristiana Carobolante – averlo conosciuto e aver condiviso il suo percorso ha cambiato la mia prospettiva verso la vita. Prima avevo, come altre amiche madri, molte ansie per le mie figlie, dopo aver visto la sua forza e il suo coraggio, ho imparato che si possono superare tanti ostacoli e che molte angosce non hanno senso. E’ lui alla fine che dato di più a me. uò fare qualunque cosa ed è una risorsa preziosa per qualsiasi ambiente nel quale vorrà lavorare. L’importante è che lo capiscano. Per questo con l’università lo aiuteremo a cercare l’occupazione più adeguata
Troppo in vacanza, fermo, Francesco non sa stare, ma intanto stasera, come ogni teppautistico laureato che si rispetti, si farà una grande festa con parenti, amici e persino professori.