Dal palco del 1 maggio la musica oltre le differenze dei Rulli Frulli
Sul palco del concertone del Primo Maggio di San Giovanni è salita anche la Banda Rulli Frulli. 70 musicisti, dagli 8 ai 30 anni, tra loro anche 12 disabili. Dalla Fondazione Scuola di musica Andreoli di Mirandola sono arrivati a Roma, accompagnati da un pullman di famiglie festanti, una vera e propria orchestra che suona strumenti creati, riutilizzando materiali di recupero e si esibisce senza timore delle differenze. Nata da un’idea del direttore Federico Alberghini, dopo aver superato il contest per le band emergenti, Rulli Frulli porta nella capitale, la dimostrazione di un percorso che ha utilizzato la musica e la creatività per diffondere il rispetto nei confronti dell’altro.
“La banda è la banda.”
Questo il motto, non ci sono solisti, non ci sono elementi che spiccano rispetto ad altri, ma si è tutti uguali. Ora sono 70, ma il numero può crescere, l’importante è che ognuno dia il proprio contributo. Questa è Banda Rulli Frulli. La storia è una di quelle che meritano grandi palcoscenici per essere raccontate, perché dimostrano che ci sono luoghi nei quali la passione per il proprio lavoro, la determinazione delle famiglie, l’amore per l’arte e il rispetto per l’ambiente, possono creare miracoli suonanti.
La banda dalla provincia modenese a piazza San Giovanni, davanti a oltre centomila persone, per dieci minuti di musica originale e potente, ma soprattutto per manifestare concretamente la magia delle note che superano pregiudizi e ignoranza. Hanno varie età, dagli 8 ai 30 anni, 12 di loro sono disabili, down e autistici, ma quando creano i loro strumenti, utilizzando materiali di scarto e li suonano tutti insieme, le differenze scompaiono. Artefice dell’esperimento è Federico Alberghini, il direttore, che da 10 anni tiene corsi di batteria nella scuola di musica C. G. Andreoli di Mirandola, con lui tre collaboratori: Marco Golinelli, Sara Setti e Federico Bocchim che si sono associati al progetto in corso d’opera.
Dalla convenzione tra la scuola e il servizio di neuropsichiatria infantile di Mirandola l’idea di coinvolgere i ragazzi, seguiti dal servizio stesso, nel progetto della Banda. Uno ad uno fino a diventare 12, i musicisti disabili che fanno parte del gruppo sono affetti da sindrome di Down e da disturbo dello spettro autistico.
D’altronde non ci sono regole per far parte del gruppo: l’obiettivo è suonare insieme.
L’unione fa la forza e ha superato anche il terremoto. Nel 2012 il sisma che ha colpito l’Emilia-Romagna, Finale Emilia in particolare dove ha sede la scuola, poteva distruggere anche il progetto: il paese non c’era più come la casa di più della metà dei musicisti e l’edificio che ospitava le prove non crollato, era stato utilizzato dal Comune che, invece, aveva perso il suo. La storia non poteva fermarsi e qui si aggiungono altri protagonisti che ne arricchiscono ancora di più la trama. L’associazione Manitese ha montato una tensostruttura nel parco della loro sede e si è continuato a suonare. Contro le scosse e la paura ha potuto di più la determinazione dei musicisti e la solidarietà di un intero paese, sindaco in testa, che hanno raccolto i fondi per riallestire una sala prove mentre dal gruppo Harley-Davidson di Pavia è arrivato in dono un furgone con cui portare i ragazzi. Per il primo tour è stato noleggiato invece un pullman, perché la banda racconta anche una storia di famiglie che si spostano insieme. Nel 2014 hanno collezionato 32 date con lo spettacolo “La ciurma” (tra Italia ed estero), da cui è nato un cd con 12 tracce e diversi ospiti. “Cinquanta urlanti” è invece il terzo album, uscito di recente, allegato a un libro a fumetti realizzato da Davide Toffolo. Diverse anche in questo caso le collaborazioni importanti e arriva pure il patrocinio della Regione Emilia Romagna.
Suonano e costruiscono insieme gli strumenti. Da grondaie, cestelli delle lavatrici, bidoni, vecchie pentole prendono vita, ogni giorno, sinfonie che questo primo maggio, dal palco di San Giovanni hanno diffuso le note di una musica che trascina i sogni e le speranze di un mondo di diversi senza paure.