Pensare Ribelle

Cosa faranno i candidati sindaco per noi autistici di Milano? Ecco le risposte.

 Abbiamo posto tre domande  ai candidati sindaco di Roma, tre su cinque ci hanno risposto. Qui potete leggere quello che ci hanno detto. Ora abbiamo fatto la stessa cosa  anche con candidati di Milano, il tema è sempre quello: cosa faranno quando verranno eletti per i cittadini autistici. Le domande sono le stesse, tre, semplici con risposta diretta, le abbiamo inviate l’11 maggio. Il primo a rispondere, il 16 maggio, è stato Stefano Parisi, candidato per il centro destra. Il 24 maggio a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, Giuseppe Sala candidato per il centro sinistra e Gianluca Corrado del Movimento Cinque Stelle. A differenza della capitale quindi da Milano sono arrivate le proposte in merito all’autismo di tutti e tre in principali schieramenti in campo. Valuteremo dopo le elezioni quante promesse manterranno.


 

 

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Tra meno di due settimane si vota, i candidati sindaco delle grandi città italiane rifiniscono interventi e discorsi finali. Tra gli ultimi impegni, a Milano hanno avuto anche quello di rispondere alle tre domande che www.pernoiautistici.com ha rivolto loro per capire cosa faranno da primi cittadini per gli autistici milanesi e le loro famiglie. A differenza di Roma dove avevano risposto solo i rappresentanti del centro sinistra e il movimento cinque stelle, a Milano lo hanno fatto tutti e tre i maggiori schieramenti in gara. Queste le risposte.

DOMANDA 1

 Una delle prime difficoltà che si deve affrontare quando si riceve una diagnosi di autismo riguarda la ricerca dei servizi necessari per i propri figli/ fratelli/ nipoti. Si impegna a partecipare o a coordinare un censimento di tutte le attività presenti nel proprio comune e a richiederne il controllo della reale efficacia e corretta operatività? Se sì, come?


Risponde Stefano Parisi, candidato per il centro destra   

Certamente sì. Oggi, la concezione dei servizi socio-assistenziali è fortemente centralista e poco predisposta all’ascolto: per noi sarà l’opposto. Vogliamo eliminare il divario tra domanda e offerta di servizi creando dei punti unici di accesso, riconoscibili sul territorio da qualunque operatore, che facilitino l’accesso a tutta l’offerta delle attività socio-assistenziali presenti sul territorio, offrendo non solo informazione e assistenza di base,

ma soprattutto un ponte di fiducia e una forma di controllo della qualità dei servizi erogati. C’è un altro aspetto che ritengo di capitale importanza: la trasformazione digitale della città affinché tutti i servizi raggiungano i cittadini là dove sono.

Risponde Giuseppe Sala, candidato per il centro sinistra

Siamo molto consapevoli che ancora  oggi nel comune di Milano – che pure offre sia a livello pubblico (sanitario e sociale) sia del privato sociale servizi e progetti a supporto delle famiglie e per lo sviluppo delle capacità dei loro figli con patologie dello spettro autistico- la rete dei servizi è ancora molto frammentata e i servizi di informazione e orientamento una adeguati rispetto al bisogno delle famiglie di trovare punti di informazione integrati.

Ancora troppo spesso le famiglie di bambini e giovani con autismo sono costrette a rivolgersi a sportelli diversi spostandosi da un servizio ad un altro della città.  Il comune di Milano durante questi anni ha  attivato un importante tavolo tecnico con le più importanti associazioni e cooperative impegnate sul l’autismo e con loro ha avviato una co- progettazione “autismoinrete”   che ha come primo obiettivo quello di mettere a disposizione della comunità milanese un portale integrato con tutte le informazioni relative ai servizi per l’autismo. Il progetto – in corso di realizzazione grazie ad uno specifico finanziamento comunale – prevede anche momenti di informazione e formazione x famiglie e operatori sulle tematiche dell’autismo e sui servizi offerti. Inoltre il comune ha aumentato l’offerta di servizi diurni per i giovani con autismo per venire incontro alle esigenze di tante famiglie.  Vogliamo continuare su questa strada potenziando il nostro impegno consapevoli che c’è bisogno di fare di più per assicurare alle famiglie ed alle persone con sindrome autistica concreti sostegni per la qualità della vita, assicurando la reale integrazione dei servizi sanitari e sociali e sfruttando tutte le sinergie pubblico-Privato

Risponde Gianluca Corrado, candidato per il Movimento 5 stelle

Ritengo che l’idea del censimento delle attività disponibili e conseguentemente di una corretta informazione ai cittadini sia un’iniziativa più che condivisibile. Ritengo quindi che la nostra amministrazione ben potrebbe coordinare un progetto di questo tipo. Per quanto riguarda la verifica di efficienza, che pure condivido, ritengo che la stessa debba essere svolta sotto due profili: il primo di natura quantitativa, legato a valori oggettivi e il secondo di natura qualitativa, da svolgersi in prima battuta, in via diretta con le famiglie destinatarie dei servizi e successivamente sulla scorta di parametri di stampo medico e psicologico.

DOMANDA 2

Dall’autismo non si guarisce, ma possono migliorare le condizioni di vita sia per chi ne è affetto, sia per i famigliari, attraverso la creazione di spazi adibiti allo svolgimento di iniziative per l’inclusione? Quanti ne potrebbe fornire a questo scopo se diventasse sindaco?

Risponde Stefano Parisi

Divido la risposta in due parti: spazi pubblici e spazi privati Oggi, il Comune possiede molti di spazi sfitti o da riqualificare, e non ha le risorse per gestirli. Oggi la burocrazia impedisce di fare ciò che serve: offrirli a soggetti non profit che potrebbero riqualificarli trasformando i costi di ristrutturazione in canone di affitto per diversi anni con vantaggi per tutti . Il nostro obiettivo è superare questo ostacolo, semplificando le regole per dare in gestione gli spazi pubblici ad associazioni e altre realtà di supporto socio-assistenziale. Altro ragionamento va fatto per gli spazi di proprietà privata sfitti che potrebbero utilmente essere gestiti da soggetti no profit. Per sbloccare questi spazi va attivato il piano dei servizi approvato dal Centrodestra a fine mandato e mai utilizzato dalla Giunta Pisapia.

Risponde Giuseppe Sala

Il comune nei mesi passati ha messo a disposizione diversi  spazi nella Casa Solidale in Villa Finzi (Gorla)  per le associazioni che svolgono attività e progetti per l’autismo. È un punto di partenza importante perché valorizza l’impegno del terzo e quarto settore nello sviluppo di politiche di welfare di comunità. Ha inoltre potenziato l’offerta di  servizi diurni in invenzione con enti del privato Sociale facendo sì che siano specializzati e dedicati prevalentemente alle persone con autismo. Occorre rafforzare ancora questo impegno perché tutte le famiglie possano trovare adeguate risposte e siano garantiti servizi differenziati in relazione ai bisogni connessi al ciclo di vita della persona: diverso occuparsi di bambini o di giovani. Diversi i servizi se si ha a che fare con persone con sindrome autistica ad alto funzionamento o a basso funzionamento. Soprattutto per i primi quando diventano adulti è importante costruire percorsi di inserimento lavorativo anche attraverso azioni di tutoraggio e accompagnamento da parte di cooperative sociali .su questo  vogliamo concertare le nostre attenzioni : servizi di qualità e opportunità di inclusione e lavoro per tutti.

Risponde Gianluca Corrado

Non sono in grado di riferire il numero, ma nel nostro programma è espressamente previsto l’utilizzo da parte di enti con finalità sociali, quindi anche nel caso di specie, di tutti quegli immobili dismessi di proprietà comunale che dovranno essere restituiti alla disponibilità dei cittadini.

DOMANDA 3

Il pensiero più grande per le famiglie riguarda il Dopo di Noi che si deve cominciare a costruire Durante Noi. E’ disposto/a ad ideare o accogliere progetti di integrazione anche nell’ambito lavorativo rivolti ad autistici che prevedano il coinvolgimento diretto del comune? Se sì in quale direzione orienterebbe la proposta?

Risponde Stefano Parisi

 Il “Dopo di noi” è stato uno slogan disatteso dalle politiche sulla disabilità della Giunta Pisapia. Molti convegni, molte parole, zero realizzazioni. Quello che succede oggi è che ci si occupa dell’autismo a compartimenti stagni: noi pensiamo invece a un approccio trasversale, che tenga conto delle patologie  in tutte le azioni e le politiche che adotteremo. In primo luogo privilegiando, negli appalti del Comune e delle sue partecipate, le aziende che diano lavoro a persone affette da autismo e incentivando l’inclusione lavorativa tramite l’uso della leva fiscale. Resta indispensabile su tematiche così importanti e specifiche un dialogo continuo con le famiglie e le associazioni, ma serve un Comune che agisce e offre servizi. Altrimenti si fa solo propaganda.

Risponde Giuseppe Sala

Proprio in questi giorni l’Assessore Majorino e gli uffici di riferimento hanno affidato all’Università Statale di Milano  la realizzazione di un progetto per l’elaborazione dello Statuto di una fondazione pubblico-privato dedicata al “Dopo di noi”.

Il tema è di grandissima attualità : il Parlamento sta per approvare una legge dedicata  al  Dopo di Noi perché finalmente anche a livello centrale ci si è resi conto che questa è un’emergenza del welfare sociale.

Le persone  con disabilità vivono più al lungo per fortuna e sempre più spesso sopravvivono ai loro genitori e a chi si prende cura di loro. È fondamentale che una comunità solidale ed inclusiva come quella milanese – anche grazie alle diverse buone esperienze già attive – costruisca una rete di servizi in grado di assicurare percorsi di autonomia e vita indipendente sin da quando i genitori sono ancora attivi e presenti (durante noi)  così da realizzare insieme contesti e habitat di vita in autonomia con elevati standard di qualità di vita, definendo per tempo modalità di gestione delle eventuali disponibilità  finanziarie i patrimoni ovvero definendo con i servizi le modalità di cura ed assistenza. Realizzare il progetto di vita più adeguato per ogni singola persona con disabilità deve essere il nostro obiettivo che potremo realizzare solo grazie alla piena collaborazione tra tutti i soggetti: comune, Associazioni, cooperative sociali, famiglie. Questo l’obiettivo primario della Fondazione Dopo  di noi che  mi impegno a portare a compimento quando diventerò sindaco.

Risponde Gianluca Corrado

La nostra politica si fonderà su presupposti partecipativi di ampio respiro, pertanto ferma la condivisione di tale progetto, le modalità operative dovranno essere definite in contraddittorio con i diretti interessati e tutti gli operatori socio sanitari che ben conoscono il problema e quindi la soluzione.


 

ABBIAMO GIA’ POSTO QUESTE TRE DOMANDE AI CANDIDATI PER IL SINDACO DI ROMA LEGGI LE RISPOSTE (DI CHI CI HA RISPOSTO…)

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Ancora una volta ci piacerebbe confrontarci con il parere di chi ci legge

Secondo voi vale la pena di continuare a mandare le nostre tre domande anche ad altri candidati e di altre città? Siamo convinti che se anche le famiglie ci sostenessero in questo lecito esercizio di democrazia, sarebbe per tutti più trasparente capire, almeno per quanto riguarda i nostri specifici problemi, quale possa essere il grado di sensibilità e cultura sulla neurodiversità da parte di chi si propone per amministrarci.

Non dobbiamo dimenticarci ( e fare dimenticare) che anche le famiglie di autistici votano e anche i nostri ragazzi hanno diritto di esprimersi con il voto.

OCCHIO CHE TOMMY PER IL SINDACO VOTA!!!!

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