Rock and roll will save the world. Ovvero Alessio e il Boss
Non è una nuova terapia di urto per teppautistici tosti: partecipare a concerti rock tra migliaia di persone è una sfida a cui si sottopongono genitori per provare a capire fino a dove può resistere la passione, più o meno manifesta, dei propri figli speciali. Non sempre va bene, la consapevolezza che si debba scappare non appena si intuisca il malessere del proprio ragazzo, è messa in conto anche quando si acquista un biglietto per l’esibizione unica di un idolo come Bruce Springsteen. Mario Ciummei ci ha provato ed ha portato il suo Alessio, 14 anni, fan del Boss, dei Doors e dei Led Zeppelin, al concerto di San Siro. Il suo racconto non evoca il miracolo dell’eroe di Philadelphia, ma rende merito ad una famiglia che ha combattuto per trasformare il teppautistico aggressivo che la scuola non voleva se non chiuso in uno sgabuzzino, in un adolescente che riesce a stare 4 ore in piedi nella folla dopo una giornata al campo estivo, sembrando, agli occhi di chi lo ama, felice.
No, non voglio proporre l’ennesima terapia innovativa sull’autismo, per carità, ne girano già troppe di bufale, ma diciamo che ieri per 4 ore filate Alessio non mi è sembrato autistico Rapito, ipnotizzato e felice ha ascoltato Bruce Springsteen senza problemi, senza alcun comportamento inadeguato o stereotipato, godendosi in pieno l’evento come gli altri 60mila. Abbiamo lavorato molto per questa serata, per tanti giorni gliene abbiamo parlato, gli abbiamo fatto vedere immagini e video da youtube ed il risultato è stato oltre le attese: ha ascoltato, battuto le mani a ritmo con lo stadio e anche ballato fino allo sfinimento .
E’ stato un grosso traguardo per noi, il rock è sempre strato uno degli suoi pochi interessi ed ascoltare a volume altissimo i Doors o i Led Zeppelin è sempre stato per lui un modo di calmare la sua ansia,ma, partecipare ad una manifestazione così caotica, così rumorosa e colorata, solo pochi anni fa ci appariva impossibile.
Alessio ha trascorso buona parte delle scuole elementari in un aula, anzi uno sgabuzzino, di due metri per due con le sbarre alla finestra. Anche solo stare in una classe, seppur di sostegno, era una sollecitazione sensoriale troppo forte, insopportabile: i momenti dell’intervallo o dell’uscita dalla scuola devastanti per il rumore ed il movimento Andare al ristorante? Impossibile. Al supermercato? Neanche a parlarne Le sue reazioni erano aggressive, pericolose e francamente molti si erano arresi e addirittura a 11 anni ci fu paventata la possibilità di inserirlo in un centro residenziale perché era diventato troppo pericoloso.
Naturalmente noi non ci siamo arresi per niente e, grazie ad un equipe straordinaria che è parte della sua rete, siamo riusciti a risalire la china, piano piano, lavorando con passione e competenza Adesso è un quattordicenne sereno, sorridente ed adeguato in ogni ambiente sociale. Nessun miracolo, anche se ai nostri occhi lo può apparire, è stato secondo noi fondamentale trovare degli ambienti strutturati e adeguati ed educatori bravissimi ( grazie forever). Così ha potuto trovare il piacere di stare insieme agli altri, facendo cose per lui interessanti e divertenti.
Rock and roll will save the world diceva qualcuno.
Forse non ha salvato il mondo, ma per l’ansia di Alessio ha fatto molto e la carica passionale e l’empatia trasmessa da Bruce Springsteen hanno superato anche il suo disturbo e colpito il suo cuore.
Condividere, da padre rockettaro, queste emozioni con lui è stato bellissimo.
Grazie Bruce sei il nostro Boss!
di Mario Ciummei