Dieci ragazzoni autistici in un'isola nell'isola
Metti dieci ragazzoni autistici (chi più, chi meno)
in un’isola nell’isola,
con l’obiettivo di farli uscire dal loro “isolamento”
attraverso il contatto sensoriale con una natura selvaggia, primordiale,
di rara e incontaminata bellezza,
un luogo magico dove regna il silenzio e s’incontrano animali in spazi senza cancelli.
E’ la sfida paradossale che Elena Piras, Diana Vitali, Maurilio De Gregorio dell’associazione “Petra e Piras Tour” hanno vissuto all’Asinara nel golfo di Stintino – Sardegna del Nord la settimana scorsa con il gruppo di ragazzi “speciali” che durante l’anno frequentano il corso di vela con l’associazione alla Darsena di Civitavecchia. “Missione compiuta – dice Elena Piras – I ragazzi hanno trascorso cinque giorni sereni sull’isola, coccolati, è proprio il caso di dirlo, dai pochi abitanti dell’Asinara. Una dimensione ideale per loro che vivono in città, dove il caos e il ritmo alienante amplificano l’ansia e compromettono la propria resistenza allo stress.
Il tempo dilatato, la natura incontaminata,
l’assenza di macchine e motorette,
il rumore del silenzio rotto solo dal vento e dal mare
hanno contribuito a contenere ansie e stereotipie, a relazionarsi
con le persone e gli animali che vivono liberi nell’isola e che s’incontrano ovunque”.
Quindi anche agli autistici hanno uno spirito contemplativo?
Amano la bellezza della natura incontaminata come tutti quanti. Anche noi che li accompagnavamo abbiamo perso il senso del tempo e loro hanno percepito il nostro benessere, condividendolo.
Giornate oziose ma non troppo?
Abbiamo fatto lunghi bagni nelle calette, passeggiato in spiagge deserte e saggiato l’ospitalità della piccola comunità locale a cominciare dal direttore del Parco dell’Asinara Congiatu che ci ha organizzato tour interessanti”.
I ragazzoni hanno potuto visitare a Fornelli il carcere di massima sicurezza (si sono molto divertiti a entrare nelle celle e farsi fotografare dietro le sbarre), poi hanno visto l’ospedale delle tartarughe marine, hanno fatto il percorso degli odori (quelli delle piante aromatiche dell’isola) e hanno trascorso un intero pomeriggio nell’unico maneggio dell’Asinara dove insieme alle ragazze hanno avvicinato e dato da mangiare agli asinelli. Si sono trovati subito “a casa” anche all’ostello di Cala d’ Olivo dove hanno fatto onore alla tavola, non disdegnando il bis quando era possibile.
Siamo stati trattati come ospiti d’onore – conclude Piras – e abbiamo lasciato un bel ricordo di noi. Un ringraziamento va anche alla Delcomar, la società dei traghetti che collegano Stintino con l’Asinara. E anche ai nostri amici della Sardegna che ci sono venuti a trovare e ai turisti che hanno voluto trascorrere con noi qualche ora della loro visita di un giorno all’isola
Una curiosità: come si sono trovati i nostri autistici sull’Asinara deserta di notte, quando l’ultimo traghetto s’è portato via tutti i turisti?
Benone! Immersi nel buio abbiamo visto le stelle e la luna piena che si rispecchiava sul mare. Una notte siamo stati in compagnia di un vento fortissimo. Le altre notti c’era solo il ragliare del gruppetto di asini che stazionava vicino all’ostello.