A Chieti e non solo niente più terapia Aba per i teppautistici
Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo, è preoccupato e indignato. Parla di “violazione della Legge 134/2015 e dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria, con grave danno dei bambini e ragazzi autistici”.
Che è successo?
Ecco quello che ci racconta, in una nota che ha diffuso l’associazione:
Apprendiamo con stupore da alcune famiglie di Chieti della sospensione delle attività riabilitative a favore di bambini e ragazzi affetti da autismo, garantite da anni a domicilio attraverso operatori ABA qualificati. Tale sospensione è stata comunicata alle famiglie con una laconica lettera che, oltre a causare sgomento, ci lascia interdetti per la freddezza della comunicazione e per le palesi violazioni delle leggi vigenti.
Il dott. Flacco (Manager ASL2 LancianoVastoChieti) e la dott.ssa Di Pietro (Direttore
Amministrativo) hanno liquidato il problema semplicemente scaricando la loro responsabilità,
interpretando le attività per l’autismo finora svolte “seppur importanti ma di valenza sociale”
Dimenticano quindi che la Legge n. 134/2015 (entrata in vigore il 12 settembre 2015) ha inserito l’autismo nei Livelli Essenziali di Assistenza e ha dato indicazioni operative specifiche valide sull’intero territorio nazionale.Tale legge, oltre a stabilire risorse regionali per l’adeguamento ai nuovi LEA, prevede
l’aggiornamento almeno biennale delle Linee Guida per l’Autismo, redatte dall’Istituto Superiore di Sanità, e impone alle regioni e alle ASL di garantire gli interventi necessari per migliorare le autonomie delle persone con diagnosi di autismo.
Tali interventi devono essere costanti e garantiti
per tutto l’arco della vita
Le prestazioni, inoltre, devono essere erogate in prossimità della residenza del malato e rispettare un piano riabilitativo individuale da attuarsi in diversi “setting” assistenziali.
Più volte abbiamo segnalato alla ASL di Chieti e alla Regione Abruzzo le carenze di questo settore e la necessità di disegnare un percorso di diagnosi-presain carico-rivalutazioni
periodiche, affinchè il piano abilitativo fosse davvero operativo e più volte ci siamo adoperati a fornire indicazioni utili per agevolare tale processo, secondo i criteri dettati dalla Legge nazionale del 2015.
La Commissione di Vigilanza Regionale e la Commissione Sanità e Sociale hanno affrontato
questo tema in diversi incontri, nei quali sono stati trattati la revisione dei setting assistenziali,
l’aggiornamento delle quote di ripartizione per ogni ASL e la necessità di assicurare su tutto il
territorio regionale l’accesso ad attività di tipo sanitario. Ad alcuni incontri sono stati convocati e auditi i direttori generali delle ASL tra i quali il Dott. Flacco che, nella seduta del 27 aprile 2016, si era impegnato a colmare in tempi brevi le lacune e ad assicurare la continuità assistenziale ai bambini e ragazzi con autismo.
Nonostante le tante promesse, dal 1 di agosto 2016 i ragazzi autistici di Chieti sono senza attività riabilitative previste dalla legge e dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria
Questo sta causando molti danni ai ragazzi e disagi alle famiglie e l’imminente avvio dell’anno scolastico aggraverà ulteriormente la loro condizione, privati degli operatori qualificati che li hanno seguiti per anni.
Invitiamo l’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci ad agire tempestivamente per riattivare il servizio e renderlo funzionale, nel rispetto del progetto riabilitativo individuale, delle indicazioni fornite dalla Legge 134/2015 e dei nuovi LEA. Speriamo sia possibile convincere anche la ASL di Chieti che l’autismo, essendo inserito appunto nei LEA, è condizione di disabilità di assoluta competenza sanitaria.