Cosa fare

Quando un Provveditore pensa a noi autistici non è un eroe ma applica la legge

tinazzi

La prossima settimana ricomincia la scuola e siamo già pronti a raccogliere le denunce e i racconti dei genitori che vedranno negata o limitata l’assistenza e il sostegno ai propri figli. Daremo a tutti lo spazio necessario per spronare chi di dovere a rispettare diritti previsti dalla legge. Prima, però, siamo stati contattati da un Provveditore che vorrebbe interagire con noi per aumentare l’impegno a rendere le scuole del proprio territorio maggiormente accoglienti per i nostri ragazzi autistici, dalla materna al liceo, e far conoscere i progetti già attivi. Marcella Tinazzi, provveditore da quasi un anno della Provincia di Pesaro Urbino ci ha illustrato idee in fieri e già applicate per mettere in atto un modello di scuola realmente inclusiva e speriamo che serva da stimolo a condividere esperienze o a sperimentarne di analoghe.

“Il modello passato prevedeva: più grave la disabilità, minori le ore di sostegno a disposizione, quasi a suggellare l’impossibilità di miglioramento e quindi l’inutilità di investire risorse. L’aria sembra cambiata e spero che invece ora la direzione si confermi: aumentiamo le risorse per rendere il percorso di inclusione più fluido. Quindi più insegnanti di sostegno, più ore e maggiore formazione per venire incontro proprio alle disabilità più gravi”

Marcella Tinazzi ha chiara l’idea di come vuole gestire il suo ruolo di Provveditore, assegnato dal 2015 nel territorio di Pesaro Urbino. “Sono stata dirigente scolastica per 23 anni, dal professionale al classico e le soddisfazioni più grandi mi sono sempre arrivate dai ragazzi più difficili. Per questo, non appena nominata, ho voluto attivare un ufficio studi che si occupi specificatamente di inserimento, inclusione e disabilità, assegnando una persona di riferimento per ogni ordine e grado.”

Non nega le difficoltà la Tinazzi: agisce in un campo che deve essere ancora molto arato e ha diverse lacune da riempire, ma l’attenzione è alta e se la legge 107 vuole che si vada verso una Buona scuola, la certezza è che il cambiamento debba partire dalle persone che ne coordinano i passaggi e gestiscono la quotidianità. Il passo più importante da compiere è non sottovalutare nemmeno un caso e guardare con rinnovata sensibilità agli studenti che richiedono un percorso diverso, ma non esclusivo.

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“Le situazioni dello Spettro Autistico nella nostra provincia sono numerose,  anche per il supporto che il Centro regionale per l’Autismo di Fano, coordinato dalla dott.ssa Vera  Stoppioni, offre a molte famiglie che si trasferiscono da fuori regione. All’interno dello Spettro Autistico rientrano diversi livelli di gravità: situazioni più borderline, vicine alla Sindrome di Asperger, ed altre molto più gravi dove la comunicazione è totalmente compromessa. Il GLHP (Gruppo di Lavoro Provinciale) propone ore di sostegno sulla base di considerazioni cliniche ed educative. Si considera la Diagnosi, il codice ICD-10, la richiesta degli Istituti, la riuscita della presa in carico con le ore assegnate nell’anno precedente dai GLHI (Gruppo di Lavoro d’Istituto), la conformazione della classe, la richiesta di assistenza educativa (qualora fosse assegnato un livello di gravità).”

Primo successo ottenuto per l’anno scolastico che sta per cominciare è il monte ore del sostegno e la qualità dello stesso: 25 ore settimanali sin dalla materna e un rapporto 1 ad 1, nei casi nei quali i neuropsichiatri di riferimento lo ritengano necessario.

“E’ un buon risultato, come pure i progetti che abbiamo attivato di alternanza scuola lavoro sperimentati con alcuni ragazzi autistici delle superiori e di cui conosceremo a breve l’esito. Stiamo solo interpretando la legge, anche se bisogna ripartire dalle basi: abbiamo rivisto tutta la modulistica per la programmazione, il piano individuale e la valutazione perchè le scuole la abbiano a disposizione sin dal primo giorno. Nel gruppo che ci ha lavorato ha collaborato un esperto del centro di Fano.”

A settembre, sempre come previsto dalle nuove normative, nascerà anche lo Sportello Autismo organizzato con team di docenti esperti pronti ad intervenire nelle situazioni di emergenza e cioè all’interno dei GLHO (Gruppo di Lavoro Operativo), nei Consigli di classe, in classe, con le famiglie.

“Lo sportello che nascerà nella nostra provincia avrà come sede l’I.C. Gandiglio di Fano, sede anche del CTS territoriale, e il team di docenti esperti verrà reclutato dallo stesso CTS in collaborazione con il Centro della Dott.ssa Stoppioni e con il Centro “Francesca” di Urbino (centro socio educativo per la disabilità, coordinato dal Prof. Lucio Cottini dell’Università di Udine).”

L’accoglienza e l’inclusione non devono rimanere solo parole anzi devono contare su fatti che molto spesso cadono sulle spalle di insegnanti non preparati, formati per altro e in molti casi rassegnati ad applicare metodi che nulla portano ai nostri ragazzi se non una partecipazione passiva alla scuola.

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“Puntiamo molto sulla conoscenza di sistemi assodati ma anche nuovi che possano consentire dei progressi reali agli studenti autistici durante il percorso scolastico. Noi abbiamo delle ottime professionalità che devono però crescere e formarsi costantemente per aiutare anche noi a capire e migliorare.”

La campanella sta per suonare e c’è la speranza che per per gli studenti autistici delle scuole pesaresi, 211 in totale, divisi tra materna e istituti di II grado, e per i loro genitori, possa essere un anno più sereno.

“Lo spero, controllateci e segnalate anche voi casi di chi dovesse invece farvi sapere situazioni di difficoltà anche prima che arrivino al nostro sportello. Un lavoro di rete e collaborazione è fondamentale. Ognuno con il proprio ruolo, senza deleghe e giustificazioni. E buona scuola a tutti!”

 

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