Bimbo autistico legato al banco di scuola e tenuto in gabbia. Nessuno sa come gestirlo
Arriva dall’Australia l’ultimo in ordine di tempo episodio di “malautismo” a scuola. Un bambino affetto da autismo grave è stato trovato legato mani e piedi ad una sedia con cinture e lacci durante una lezione. E’ stata la madre a fare la terribile scoperta soltanto perché capitata in anticipo a scuola per riprendere il figlio. E’ successo nella contea di Mid North Coast, nella regione del New South Wales australiano.
La signora ha voluto rendere pubblica la vicenda postando sul suo profilo le foto della “sedia di contenimento” usata dagli insegnanti. E di un’altra sedia che pare sia stata usata per legare il ragazzino durante la pausa pranzo, quando addirittura veniva messo in una zona recintata a mò di gabbia.
“Non avevo idea di questa roba che è andata avanti fino a quando un giorno un assistente mi ha detto che lui era bloccato su una sedia, quel giorno l’ho portato a casa e fatto una denuncia alla scuola e al Dipartimento di Educazione” ha detto al Daily Mail la signora Fekking, aggiungendo: “Da allora la scuola ha rimosso il cancello della “zona gabbia”, ma è l’unico cambiamento degno di nota che ho trovato”.
La madre non dà la colpa alla malvagità degli insegnanti ma al fatto che loro non hanno ricevuto le adeguate informazioni per poter gestire, interagire e relazionarsi con un soggetto autistico. “Il ragazzo soffre di autismo grave e non può parlare o esprimere facilmente i propri bisogni e desideri ma in genere è calmo e non aggressivo e con lui serve empatia. Mio figlio invece è bloccato perché il personale non sa che altro fare con lui” ha concluso la donna.
Dunque verrebbe da dire “tutto il mondo è paese”. E anche se un contenimento fisico così estremo di un ragazzo reo solo di essere autistico può apparire raro (non certo la gabbia “talvolta” utilizzata, soprattutto quella dei polli, in famiglie più indigenti e totalmente abbandonate da istituzioni e servizi sociali che non hanno strumenti materiali e culturali per poter gestire un figlio problematico) l’incompetenza e ignoranza sull’autismo di insegnanti e operatori scolastici è decisamente transnazionale. Una certa “globalizzazione” si rileva pure nel livello di rassegnazione e consapevolezza che nulla può cambiare della madre di questo ragazzino. Che continua ad essere legato come un cane mordace al banco durante le lezioni in classe. Non lo raccontiamo per consolarci ma perché è una realtà davvero allarmante. Quanto potrà durare quest’orribile storia? Perché nessuno libera quel bambino e lo fa correre su un prato come un puledro? E come si fa a non vergognarsi anzi a giustificarsi di un comportamento simile?