Pensare Ribelle

Da un anno per noi autistici…Secondo voi ne è valsa la pena?

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E’passato  un anno da quando per la prima volta abbiamo messo on line un articolo in questo sito, nato pensato e realizzato…Per noi autistici. In un anno abbiamo pubblicato  più di ottocento pezzi, abbiamo cercato per quanto possibile di creare un’area “calda”, in cui non solo fosse possibile trovare segnalazioni e approfondimenti sul tema della neurodiversità, ma si potesse diffondere un’idea di autismo totalmente antitetica alle letture passate. Ci siamo aperti alle segnalazioni delle famiglie che subivano soprusi e soffrivano per la mancanza di interlocutori, abbiamo raccontato storie di persone a volte disperate, a volte coraggiose e propositive. Abbiamo per quanto possibile marcato stretto tutti i venditori di fumo e i ciarlatani che promettono miracoli o parlano a vuoto. Abbiamo cercato di smascherare i business più vigliacchi  che prosperano alle spalle delle famiglie.  Abbiamo dato voce ai pochi e buoni rappresentanti della comunità scientifica nazionale.Abbiamo dato voce a madri e padri che avevano veramente qualcosa da dire.

Insomma abbiamo lavorato veramente sodo, io personalmente in questo anno mi sono messo su questa opera anima e corpo, beccandomi pure le reprimende di tanti miei “colleghi” genitori che mi hanno accusato di egocentrismo, voglia di apparire e quanto è possibile esprimere con il livore di chi giudica nella penombra, ma non pensa nemmeno che questo dovrebbe essere un catalizzatore di punti di vista,  un aggregatore di contributi dal mondo difficile dell’autismo.

I risultati ci sono stati, almeno per quanto io possa valutarli dalla mia esperienza professionale di  giornalista, che da più di trenta anni fa questo mestiere con passione e curiosità. Quella che pubblico qui sotto è la tabella di Google Analytics con i numeri di questo primo anno. Considerato che abbiamo fatto tutto da soli li giudico più che soddisfacenti.


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I numeri comunque non segnalano la riuscita di questa iniziativa editoriale quanto la sensazione che il nostro lavoro abbia creato comunque uno spazio di opinione capace di arrivare ai media più importanti e contaminare il flusso quotidiano dell’informazione mainstream. Un risultato straordinario, considerato che fino a ora questo è stato il lavoro fatto da una persona full time (io…) e una piccolissima squadra di collaboratrici (tutte donne guarda caso!) composta da giornaliste e mamme che ci hanno dedicato, sotto varie forme, qualche ora del loro tempo.

Oggi riprendiamo la pubblicazione dopo aver migrato in un nuovo hosting più robusto e pronto a gestire le novità che stiamo preparando. Avremo a breve l’app di cui vi avevo parlato e che permetterà una condivisione immediata di informazioni tra noi e le famiglie e tra le famiglie stesse. Ci scambieremo e vi scambierete tutto quello che è indispensabile a creare una “rete solidale” sul territorio dove cominceremo a taggare tutto quello che giudicheremo “autism friendly” e segnalare inadeguatezze e soprusi. Anche la web radio di cui avete solo visto un test diventerà la “nostra” radio a tutti gli effetti, come pure le notizie che ogni giorno produrremo vi raggiungeranno immediatamente senza che dobbiate andare a cercarvele.

Questo ci costerà fatica e impegno, sarà necessario passare a una fase meno artigianale e tutto ciò richiederà, almeno da parte mia, di prendere delle decisioni che coinvolgono la mia vita personale e professionale. Al momento l’ obbiettivo di minima è arrivare a restare in questa fase di startup fino alla fine del 2016,  comunque lo farò e ci sarò come fino a ora ho fatto. Come continuare, ma soprattutto se continuare, dipende da vari fattori, primo dei quali la possibilità di reperire copertura economica. Le operazioni a costo zero non esistono e con il solo volontariato non si costruisce uno strumento d’ informazione che abbia peso e credibilità.

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Nel frattempo mi piacerebbe aprire un dibattito con chi qui mi ha seguito finora e in questo spazio ha creduto, dibattito aperto anche a chi avesse riserve e critiche da farci.

In sintesi: ci crediate o no io qui c’ho sputato sangue, continuo solo se ho conferma che abbia un senso farlo.

Continuare significa raddoppiare l’impegno perchè bisogna crescere per dare senso a tutto il lavoro già fatto. L’ impegno è giustificabile solamente se questo spazio diventa lo spazio di tutte le famiglie italiane che hanno in gestione una persona con autismo.

Altrimenti per me l’esperienza di alimentare l’ennesimo sitarello fatto in casa potrà dirsi conclusa con la fine del 2016. Ho anche io un figlio autistico a cui pensare e se a lui  devo sottrarre ancora tempo vorrei almeno che avesse un senso per tutte le persone con cui divido un problema non certo da poco.

Fatemi sapere, il dibattito è aperto, potete scrivere sotto a questo articolo o a redazione@pernoiautistici.com. Voglio impressioni, suggerimenti, stimoli a continuare. Grazie!

Gianluca

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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