Autistici&giardinieri con vanghe e rastrelli alla Luiss
Gli Autistici e Giardinieri, dopo la prima sperimentazione, sono tornati a lavorare nell’orto messo a loro disposizione nel giardino della Luiss di Viale Romania. Il progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione e nato dalla collaborazione dell’associazione onlus d genitori di ragazzi autistici Insettopia, con gli psicologi e operatori di AITA del dottor Luigi Mazzone neuropsichiatra del Bambino Gesù e ovviamente l’università Luiss dopo la fase sperimentale dello scorso maggio ha ripreso il 29 settembre scorso con tre gruppi di ragazzi autistici di diverso livello e funzionamento. Un gruppo di loro sono alla loro prima esperienza alla Luiss. Le novità, rispetto alla scorsa primavera, sono tante. Il programma oltre all’attiva dell’orto prevede incontri indoor e interventi di manutenzione ordinaria che un buon “giardinieri” deve comunque conoscere e saper fare.
Abbiamo chiesto alla nostra agronoma Beatrice Marucci che segue i ragazzi (coadiuvati dagli operatori) durante le tre ore di attività di raccontarci le sue impressioni e soprattutto come si stanno comportando i nostri giardinieri. Ecco cosa ci ha scritto Beatrice Marucci:
“Dopo la start up di primavera nel giardino della sede Luiss di Viale Romania i ragazzi hanno ripreso con serenità il loro appuntamento settimanale per affinare le loro abilità nell’orto e nel giardino. Devo dire che gli spazi esterni dove passeggiano i futuri manager ospitano una compagnia forse un po’ “caciarona” che si diletta nella cura di un piccolo orto e piano piano anche ad acquisire capacità manuali con zappe, rastrelli e carriole. I tre gruppi, del giovedì pomeriggio, venerdì pomeriggio e sabato mattina passano tre ore muovendosi con sempre più disinvoltura tra l’aula, che ci ha messo a disposizione la Luiss e dove svolgiamo attività al chiuso quando piove, l’orto e il bar nella pausa merenda. I ragazzi sono ormai bravissimi a mescolarsi nella folla degli studenti. E’ bellissimo vedere come il personale del bar con gran professionalità li serve apprezzando e sottolineando anche l’attenzione che hanno nel buttare nel cestino dei rifiuti le bottigliette e le carte della merenda. A volte ci “ristoriamo” con passeggiate nel bellissimo giardino cercando di riconoscere qualche pianta profumata e ripetendo ii nome con grande semplicità. Alla ripresa dei lavori è stato molto positivo riscontrare che i gruppi, ognuno per le proprie capacità, erano totalmente consapevoli di ciò che avevano già fatto quindi abbiamo ripreso esattamente da dove avevamo lasciato con grande entusiasmo. L esperienza di primavera chiaramente è stata favorevole allo sviluppo degli ortaggi in tempi brevi ora sappiamo che le attese saranno più lunghe anche se confidiamo nel caldo fuori stagione per produrre insalata in un mese o poco più. In compenso al secondo incontro abbiamo già affinato un ottimo metodo per raccogliere le foglie (molto collaborativi anche i ragazzi a basso funzionamento) e zappare il terreno e sistemarlo tra i filari di vite dove il simpaticissimo ortista Fabio ci controlla con occhio molto vigile. Fabio merita una menzione particolare poiché gelosissimo del suo territorio ormai sta cedendo al fascino di questi ragazzoni che a volte gli sembrano assenti mentre lui vorrebbe comunicargli tutto il suo sapere ma poi lo ripagano con lavori fatti a regola d’arte conquistando piccoli pezzi del suo territorio. Con discrezione vengono a trovarci e a salutarci anche alcuni studenti, ormai siamo integrati. I giardinieri si fermano quando passano con mezzi e carriole che in certi casi possiamo affermare vengono guidate con molta più energia dai nostri. Dopo tre incontri il bilancio è più che positivo e abbiamo tanta energia e voglia di continuare anche se di sicuro non stiamo coltivando gli ortaggi per il mercato rionale. I nostri autistici giardinieri sono comunque grandi. Come grande è la soddisfazione che si prova quando li vedi sorridenti perché vanno a buttare le foglie raccolte nella compostiera o vanno a prendere gli attrezzi nella casetta dei giardinieri “veri” o prendono gli innaffiatoi oppure collaborano e fanno un chiasso gioioso è una bella soddisfazione specialmente quando rientri in aula e sono … sfiniti come…te”. Beatrice Marucci |
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