Cosa fare

A Bagheria famiglie unite per discutere di inclusione

federico-convegnoLe leggi per una giusta inclusione dei disabili sin a partire dall’infanzia, ci sarebbero, ma spesso, troppo spesso, non vengono applicate, se non dopo lunghe battaglie anche legali dei genitori. Dove e perchè si blocca il percorso democratico? Partendo da questa domanda un gruppo di famiglie di bambini e ragazzi disabili di Bagheria, coordinate da Federico Modica, papà di Fabrizio, piccolo autistico di cui ci siamo occupati per un difficile e combattuto inserimento al nido, hanno deciso di organizzare un convegno, Disabilità scuola politica, le leggi che ci sono il diritto negato. Sabato 19 novembre alle ore 10 nella Sala Madre Teresa della Parrocchia S. Pietro ( via Mattarella) hanno convocato i rappresentanti di tutte le forze politiche del territorio per quella che non vuole essere una passerella, ma un dibattito, senza appartenenze, per arrivare a delle conclusioni.

“Un amico avvocato mi ha detto : “solo voi famiglie potevate partire da un assunto così netto e dimostrare come le norme per i disabili vengano sempre applicate parzialmente e con fatica, e costruirci un convegno.” Federico Modica, papà di Fabrizio autistico di 3 anni, si sta dando da fare da molte settimane per costruire l’iniziativa che vedrà per una volta Bagheria, in provincia di Palermo come fucina di interrogativi, idee e anche proposte e non centro di problematiche irrisolte. Un incontro dal titolo significativo “Tutti diversi. Tutti uguali”, alla cui organizzazione hanno partecipato molte famiglie del territorio e anche rappresentanti di diverse appartenenze politiche bagheresi. “Sabato 19 novembre nella sala della Parrocchia di S.Pietro dalle 10 abbiamo invitato figure di primo piano di vari settori per una iniziativa interlocutoria che miri a punti risolutivi” spiega Modica. “Vorremmo sostanzialmente parlare della disattenzione, spesso drammaticamente sistematica della legislazione sull’inclusione che in Italia è, sulla carta, ampia ed estremamente funzionale. Sulla carta appunto.”

Sa bene di cosa parla Federico che dopo una lunga battaglia per ottenere che suo figlio Fabrizio potesse frequentare il nido con il sostegno, ora ne sta combattendo insieme alla moglie un’altra affinchè il piccolo possa stare serenamente alla scuola materna. Non vuole però che questa iniziativa sia un momento individuale di rivendicazione, anche perché dall’incontro con altri genitori ha constatato come il problema sia generale, per cui è necessario un intervento ed una risposta comune.

“A discutere del tema abbiamo chiamato il sociologo Leonardo Alagna che è anche insegnante di sostegno e presidente dell’Osservatorio locale Diritti Scuola. Il suo intervento ha un titolo significativo “il sostegno: il costo sociale di un dirirtto negato”. Con questo convegno vorremmo che arrivassero ai genitori e a tutte le persone comuni, risposte sul perchè, ad esempio l’erogazione di un servizio essenziale o il più appropriato inserimento in una scuola debba essere accompagnato o addirittura preceduto dalla presenza di legali e successivi decreti di un tribunale, mentre esistono scritte nero su bianco , leggi che prevedono già il pieno rispetto di un diritto”

Sui nodi che non consentono alle leggi di sciogliersi nell’applicazione quotidiana, interverranno l’avvocato, specialista in diritto scolastico, Maria Chiara Garacci e Giovanna Gambino, garante regionale per i diritti delle persone disabili. Le conclusioni politiche spetteranno all’onorevole Laura Coccia del Partito democratico.

“Non abbiamo sigle, nè appartenenze se non quella alle nostre famiglie con relativi problemi. Abbiamo deciso di metterci insieme per discutere e ringraziamo tutte le forze politiche che hanno voluto aiutarci per farlo, però se il convegno è andato bene ed ha avuto una sua utilità lo sapremo solo dal 20 in poi quando oltre le parole, capiremo se l’impegno di chi è intervenuto e ha partecipato sarà forte e comune per far diventare fatti tangibili le tante belle possibilità ragionate negli anni dalla Politica e scolpite nella Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità.”

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