Dopo di noi, durante di noi: i primi passi della legge. Con qualche "ma"
I soldi per il “dopo di noi” sono stati assegnati alle regioni, con il decreto di riparto di qualche giorno fa. E questo lo avevamo già scritto. Oggi raccogliamo il commento di una delle associazini che più ha seguito la gestazione e la nascita di questa legge, la n. 112/2016, compito di sostenere iniziative e progetti per i #teppautistici, quando i genitori non ci saranno più. Pensandoci, però, fin da subito. Ed ecco gli spunti di riflessione che ci offre Roberto Speziale, che “esprime soddisfazione per questo primo passo”, ma entra anche nel merito del decreto.
I criteri di riparto
Le risorse sono state ripartite alle singole regioni in base al numero di certificazioni rilasciate (ai sensi dell’art. 3 comma 3 Legge n. 104/1992) a partire dal 1 gennaio 2010 ed in riferimento alla fascia di età 18-64. “Tale criterio – osserva Anffas – pur oggettivo, fa rilevare fra le diverse Regioni scostamenti nelle certificazioni molto significativi che apparentemente non trovano alcuna giustificazione e che determinano una ripartizione assolutamente penalizzante per alcune Regioni.
Anffas si chiede se non sia il caso di approfondire le cause di tali scostamenti o se per le prossime annualità non sia il caso di utilizzare altri parametri più oggettivi, magari omogenei tra i vari fondi speciali dedicati alla disabilità.
Il ruolo delle Regioni
Una volta emanato dai Ministeri competenti il decreto di individuazione dei criteri di utilizzo delle risorse, le Regioni devono adottare senza indugio sia gli indirizzi di programmazione sia gli atti di definizione dei criteri e delle modalità per l’erogazione dei finanziamenti, delle modalità per la pubblicità dei finanziamenti erogati e per la verifica dell’attuazione delle attività svolte, nonché delle ipotesi di revoca dei finanziamenti concessi.
L’auspicio di Anffas è che con le risorse del Fondo non vengano realizzati semplici “muri”, ma che si prediliga la garanzia al sostegno dei progetti individuali, che assicurino la migliore qualità di vita possibile alle persone con disabilità destinatarie di tali misure e serenità ai loro familiari.
Escluse le province autonome
Anffas segnala inoltre che dal Decreto risultano escluse le Province Autonome di Trento e Bolzano, perché, come espressamente indicato nelle premesse dello stesso, dal 2010 tali Province non accedono alla ripartizione di fondi speciali istituiti per garantire livelli minimi di prestazioni in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Anffas si chiede se la legge n. 112/2016 trovi applicazione o meno, al di là della ripartizione delle risorse, anche nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, auspicando, quindi, una chiara risposta da parte del Ministero.
Ciò che ancora manca per la piena attuazione alla legge
- Il Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze (di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche Sociali) per l’individuazione delle modalità di attuazione delle agevolazioni fiscali e tributarie per i trust, i vincoli di destinazione ed i fondi speciali istituiti con negozio fiduciario, che doveva uscire entro il 24 agosto u.s.;
- Il Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata) per fissare gli obiettivi di servizio per le prestazioni da erogare alle persone destinatarie della legge, con scadenza per il prossimo 23 dicembre;
- Le campagne informative al fine di diffondere la conoscenza delle disposizioni della legge e delle altre forme di sostegno pubblico previste per le persone con disabilità grave, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri senza alcun termine.