Vestita di rosso su quella panchina la mamma di autistico aspetta il Natale
Sai, Gianluca, non sapevo nemmeno se mandartela questa letterina di Natale strampalata. È molto intima e per la prima volta fatico a scherzarci sopra, nonostante la proverbiale faccia di tolla che mi ritrovo.Una perla della mia amica Elena, la motociclista sbandata, bestemmiatrice, attaccabrighe, madre di piccolo autistico. Ti ho parlato tante volte di lei. È diventata ormai la mia musa ispiratrice. Pensa te come son messa..Oggi pomeriggio ci siamo viste ad un incontro con altri genitori, organizzato da un istituto che ha preso in carico da qualche mese i nostri figli. Siamo entrate gasate, sperando di avere buone notizie sulle ore di terapia per i prossimi sei mesi, siamo uscite piegate a novanta. E non è stato manco divertente.. Purtroppo, siamo in tanti ad avere lo stesso problema in casa e ci contendiamo tutti una coperta troppo corta. Questa è la verità. A livello nazionale, il supporto a noi teppautistici è a tutt’oggi ben poca cosa.Si consuma così una guerra fra poveri, dove una madre potrebbe staccare un orecchio a morsi ad un’altra madre per accaparrarsi 2/3 ore in più con un bravo terapista o la supervisione di una consulente che non sia cialtrona.Non so se sia stato per questo, o se l’avvicinarsi del Natale con tutti i suoi lustrini e le sue lucine colorate l’abbia portata a fermarsi un attimo in più e a guardarsi dentro, sta di fatto che poco prima della mezzanotte Elena mi ha mandato questo messaggio:
Sto quasi zitta dopo le tue parole, Elena, perché conosco il baratro che si arriva a toccare a volte con la mente. Ti dico solo che, come sai, anch’io il cuore pensavo di averlo seppellito in una buca del parco tempo fa. Invece ti svelerò un segreto: ho scoperto che è molto più forte e resistente di quanto potessi immaginare. Hai 30 anni, amica mia. E anche se nessuno potrà mai nemmeno immaginare il tormento che nascondi sotto quella scorza dura e la montagna di merda che abbiamo ogni giorno davanti non ce la leverà mai di torno nessuno, il colore e il modello del vestito che vogliamo indossare per scalarla lo possiamo scegliere noi, in ogni momento. Il pizzo nero lo lascio a te, ok? Che a me fa prurito. E anche i compagni di viaggio si scelgono. Anzi, per lo più si auto-selezionano da soli, sai? Perché mica sono in tanti i cavalieri (e le dame) che possono combattere l’impresa al nostro fianco.
ELISA BETH BONARDA
Nome di fantasia, foto farlocca. Per esigenze professionali collabora “per noi autistici” con uno pseudonimo. Si proclama esperta in supercazzola e poco altro. E’ mamma di Mr. G, bimbo autistico di cui solo da pochi mesi ha ottenuto “una diagnosi seria” per cui si sta impegnando, anima e corpo, in un programma ABA che deve necessariamente seguire senza che questo comprometta il suo lavoro. Una sedicente medichessa per autistici, in verità, nel passato le aveva consigliato di stare più a casa con il figlio…Così magari sarebbe guarito. Elisa Beth le ha fatto una pernacchia…
ELISA BETH HA GIA’ SCRITTO PER NOI:
- Solo l’ indennita di frequenza va in vacanza (E le madri smadonnano)
- Quando la madre di un autistico fa la valigia per divorziare
- La madre del teppautistico che non voleva essere un dinosauro
- Appuntamento al buio con la bella terapista
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- La mamma di un autistico si è rotta di sentirsi in colpa perchè lavora!
- La diagnosi precoce del Califfo
- Come spiegare ai parenti che il #teppautistico selettivo non ama il manicaretto di Natale