Pensare Ribelle
Manuela Serra: Lea e autismo? Un primo passo c'è ancora tanta strada da fare
I nuovi Lea ci sono: che piaccia o no – e a molti non piace – il nuovo schema di decreto sui Livelli Essenziali di Assistenza è stato approvato. E ha recepito, dopo una prima stesura che se ne dimenticava, la legge 134 del 2015 in materia di Autismo. Il che è certamente un fatto positivo. Di qui a festeggiare, però, ce ne passa. Molto ancora c’è da fare perché questi Lea si possano considerare un buon risultato, soprattutto per #teppautistici e famiglie. Ecco cosa dice in proposito Manuela Serra, senatrice del Movimento 5 Stelle particolarmente attenta e sensibile a queste tematiche.
I nuovi Lea, recependo la legge sull’autismo, rappresentano certamente un passo in avanti, anche se le perplessità, e i limiti di questo riconoscimento, non sono pochi.
Quali sono questi limiti? In sintesi, eccoli qui:
Non c’è ancora chiarezza in ordine ai servizi essenziali. I fondi stanziati per il riconoscimento, l’assistenza e l’integrazione delle persone autistiche, dieci milioni di euro per il 2017, non sono sufficienti. Per quanto riguarda i servizi inerenti ai LEA, sussistono liste d’attesa lunghe e i criteri di erogazione variano da regione a regione in base ai Piani triennali dei servizi sanitari. Da qui nascono delle disparità anche e di frequente a causa della mancanza di fondi, nonché a causa di definizioni di disabilità che nella prassi, a livello locale, talvolta assume la definizione di gravissima, nonostante la legislazione nazionale con la legge n°104 del 1992 faccia riferimento espressamente al solo concetto di gravità. Relativamente al Piano Educativo Individualizzato (PEI) sussistono ancora gravi carenze; l’equipe che redige il piano spesso non interpreta correttamente le esigenze dell’alunno, questo avviene spesso a causa di una preparazione inadeguata rispetto alla patologia autistica degli insegnanti di sostegno e anche perché, non raramente, la famiglia non viene coinvolta come dovrebbe.
Tirando le somme:
Se si analizza il quadro generale sull’assistenza delle persone autistiche in Italia, in conclusione, l’inserimento dell’Autismo nei LEA rappresenta certamente un passo in avanti e fa ben sperare, ma la strada per un vero riconoscimento e reale soluzione dei problemi è ancora lunga.