Buco Nero

La vita culturale per i disabili costa il doppio. Alla faccia dell'uguaglianza!

biglietti

 


Disabili a teatro, ad un concerto, ad uno spettacolo comico? Sì ma il biglietto costa di più. Tra le varie discriminazioni registrate nel nostro paese si fa largo anche questa: il disabile che non vuole rinchiudersi in casa, ma osa fare vita sociale, addirittura culturale, deve pagare per sé e per il proprio accompagnatore. Difficile anche capire quanto, perchè ogni teatro e ogni organizzatore di eventi stabilisce la tariffa: ridotto, intero, ridotto per uno, gratis per chi è sulla carrozzella, ma intero per chi l’accompagna. Per noi autistici sempre doppio, perchè abbiamo “la sfortuna” di non essere dotati di un posto mobile con la carrozzina. Ci rinnova la memoria su questa ingiustizia una mamma dalla Calabria ma le fa eco una testimonianza dalle Marche. Eppure nella Convenzione internazionale sui diritti del disabile, ratificata dal parlamento italiano con la legge 7/2009, c’è un articolo, il 30 che nei riconosce il diritto al disabile “di prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale” e obbliga i paesi che la adottano a predisporre tutte le misure adeguate perchè questo avvenga.

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Allo stadio Marulla di Cosenza a giugno andrà in scena Notre Dame de Paris, la mamma di un ragazzo autistico prova ad essere entusiasta: vuole prendere i biglietti per far godere anche a suo figlio delle gesta di Quasimodo e di Esmeralda. Un’impresa che diventa molto costosa con risvolti odiosi da guerra tra disabili. All’ufficio prenotazione le dicono che chi non deambula ha il posto gratis tra i pochi che sono a disposizione, paga solo l’accompagnatore, mentre per gli autistici nessuna riduzione o gratuità, per accedere si paga il biglietto intero anche per chi accompagna. La mamma si arrabbia e ci scrive.

poltrona-per-dueAlla sua protesta pare affiancarsi quella di un attore, sempre calabrese, disabile, Roberto Giacomantonio che in un post su fFcebook denuncia analoga discriminazione per poter assistere alla rassegna Comicità in teatro, nel cosentino.

“Non entro nel merito delle leggi, ma sono più di 30 anni che vedo, ed ultimamente faccio, spettacoli dove è previsto che le persone disabili ed i loro accompagnatori paghino un solo biglietto. Alcune compagnie, come quella nella quale recito consentono l’ingresso gratuito anche agli accompagnatori. E’ semplicemente una questione etica. Una persona disabile che vuole vedere uno spettacolo non è detto che abbia amici con gli stessi gusti e che siano disponibili comunque a farsi carico di talune specificità. Ovviamente va da sè che la persona disabile sarà costretta a chiedere a qualcuno di accompagnarlo e pagherà così ben 2 biglietti».

Giacomantonio, attivo nell’associazione “Terra di Piero” ed esperto dei diritti dei disabili, aggiunge nel post anche un altro elemento riguardante l’accesso agli spettacoli, in particolare alla rassegna alla quale avrebbe voluto prender parte:

“c’è una sola sala accessibile alle carrozzine che ovviamente è la più cara ed inoltre in tutta l’area circostante al cinema non esiste un solo parcheggio riservato alla disabilità. Io non so bene chi siano gli organizzatori di questa splendida manifestazione ma so con assoluta certezza che è vergognosamente escludente. Sarebbe bello informare della cosa anche i comici che si esibiranno. Terra mia quando arriverà il tempo in cui avrai una civiltà dignitosa ed una cultura inclusiva? Nel frattempo noi non ci arrendiamo e non arretriamo».

Se la mamma e l’attore calabrese se la prendono in particolare con la loro regione, non va meglio nel resto del paese, perchè, al di là dell’assenza di rispetto verso la convenzione internazionale, manca una norma che specifichi come garantire il diritto allo svago anche per chi è affetto da disabilità.

disabili-a-teatroAl momento l’unica disposizione esistente è il Decreto del Ministro per i Beni e le attività culturali n. 239 del 20 aprile 2006 che elencando gli aventi diritto ha introdotto una novità, riservando l’ingresso gratuito ai cittadini dell’Unione Europea “portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza sociosanitaria”. Non sono previste invece per legge agevolazioni o esenzioni dal pagamento dei biglietti di ingresso a parchi, cinema, teatri, concerti o eventi sportivi e l’unica “regolamentazione” è al momento quella fissata dal gestore. Quindi sta agli organizzatori di spettacoli riservare un certo numero di ingressi gratuiti o a prezzi ridotti per i disabili o per i loro accompagnatori.La legge impone loro solo che lo 0,5 % dei posti sia accessibile, ma nulla in merito ad agevolazioni e riduzioni, tanto per far capire che l’uguaglianza non c’è nemmeno quando si tratta di ridere o di cantare insieme al proprio artista preferito.

C’è però chi non si arrende, perchè vuole continuare a sognare e ad emozionarsi in platea, ma in uno dei più bei teatri delle Marche ha dovuto accettare condizioni particolari. C. disabile di Pesaro racconta come è riuscita ad organizzarsi per assistere agli spettacoli al Teatro Rossini.

“Quando ho fatto l’abbonamento mi ero messa in fila come tutti gli altri finchè una signora di Milano  si è accorta della mia disabilità e mi ha detto di andare a chiedere direttamente in cassa di un abbonamento per portatori di handicap. Io non sapevo nulla perchè nè sul sito nè sui cartelloni della campagna abbonamenti c’era menzione di prezzi per disabili. Alla cassa mi hanno chiesto la mia percentuale di invalidità ( 100% per la precisione) e se fossi in sedia a rotelle. Ovviamente ho detto di no, ma che, come è vero, la uso quando vado in vacanza o quando devo camminare molto. A quel punto mi hanno detto di andare a teatro in carrozzella ( e quella sarebbe stata la mia poltrona) con un accompagnatore. Io ho risposto che non volevo togliere il posto a nessuno e tantomeno far passare la mia condizione per più grave di quanto fosse. Ma non c’è stato verso di avere un abbonamento ridotto per me e uno intero per l’accompagnatore perchè la cassiera voleva farmi entrare a tutti i costi gratis. Quindi io alla fine ho un abbonamento a costo zero ma ci vado in sedia a rotelle e chi mi accompagna utilizza l’abbonamento a prezzo intero che ho acquistato per l’accompagnatore. L’assurdità è comunque che i due posti in platea sono separati dal corridoio che deve rimanere libero per le emergenze ed io vengo piazzata davanti a delle signore che ogni volta mi chiedono di spostarsi verso il corridoio perchè altrimenti non vedono. Quindi alla fine io vado in carrozzella anche se non mi serve, intralcio la vista a spettatori non sensibili al problema e non posso nemmeno scambiare due parole con il mio accompagnatore. Questo pur di godere di un po’ di svago!

In questo quadro nel quale si cerca di togliere anche una opportunità di gioia e di distrazione verrebbe da chiedere un aiuto agli artisti, anime sensibili:

Attori , musicisti, cantanti, ballerini perché non vi unite alla nostra richiesta affinché i vostri spettacoli diventino realmente accessibili a chi ha più difficoltà. Ci date una mano perché almeno si conceda il posto gratis per gli accompagnatori dei disabili!

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