Madre, padre e figlio autistico di 4 anni sfrattati e lasciati in strada senza un riparo. Succede a Rovigo.
foto Donzelli dal Resto del Carlino
Carlo ha 46 anni, Amalia 34, hanno un figlio di quasi 4 anni, autistico: il padre ha ripreso da poco a lavorare come libero professionista dopo un lungo periodo di disoccupazione, la mamma ha un piccolo impiego part time. Vivono di questo e della pensione che ricevono per il piccolo. E non basta: da mesi non riescono a pagare l’affitto. Da novembre nemmeno le bollette, per cui hanno staccato il riscaldamento. Hanno sperato nella comprensione della proprietaria di casa, nell’intercessione del Comune e di un aiuto da parte dei servizi sociali, ma da ieri sono senza un tetto. La loro storia, raccontata direttamente dal capo famiglia, al Resto del Carlino genera tristezza e rabbia. Carlo un lavoro lo aveva, ma Amalia dopo la diagnosi per il figlio ha vissuto un periodo di crisi e il marito ha deciso di starle accanto. Forse pensava che un gesto di amore per la propria famiglia, benché avventato fosse compreso e sostenuto. Per un po’ hanno retto con i risparmi raccolti, nel frattempo, hanno cominciato a chiedere aiuto alle istituzioni locali, ma, come ci informano dall’ufficio stampa del comune: “la famiglia non ha potuto accedere alle graduatorie per gli alloggi popolari perché il padre risulta proprietario di un immobile e, fosse anche un rudere deve presentare documenti che ne attestino l’inagibilità o venderlo. C’è stato anche un intervento da parte del comune presso la proprietaria della casa dove vivevano per far aspettare che riprendessero i pagamenti regolari. “ I documenti non sono stati presentati, la proprietaria di casa non ha pazientato e, prima che potesse riprendere il pagamento regolare, ieri mattina, subito dopo le feste (devono aver usato questa ipocrita cortesia) ufficiale giudiziario e forze di polizia si sono presentate alla porta, dando giusto il tempo di recuperare qualche vestito e affetto personale. Il bambino è stato portato fuori in pigiama tanto è stato concitato e delicato il trattamento riservato a questa famiglia.
Costretto già a stare al freddo in casa, ora senza nemmeno più quelle pareti, quelle stanze, i mobili a cui era abituato: possiamo solo immaginare le condizioni del piccolo. Non sono state offerte soluzioni immediate per alleviare la paura e l’angoscia di questo bambino e dei suoi genitori. Dal comune ci tengono a precisare che stanno cercando di capire come aiutarli: conoscono la situazione, ma ci sono problemi di bilancio. Certo stride la conoscenza del caso, di cui non dubitiamo, con l’idea che si sia consentito, in una piccola realtà, di far vivere un concittadino di 4 anni autistico ( ma sarebbe inconcepibile anche se non lo fosse) per due mesi al freddo e di non aver trovato il modo per impedire che assistesse ad una scena così violenta e incomprensibile come deve essergli sembrata quella di ieri mattina. Ora sono divisi: mamma e figlio da un’amica e il padre a Ferrara da una sorella. Oggi a Rovigo la temperatura va da – 1 a 0 gradi e nei prossimi giorni è prevista una diminuzione. Due genitori con il loro bambino autistico sono senza casa: non urlano, non condannano, non si abbandonano a facili strumentalizzazioni, chiedono solo aiuto.