Trovato il calmante naturale dei teppautistici: fare surf sulle onde
Ha appena compiuto venti anni di vita la fondazione californiana Surfers Healing che, incredibile a dirsi, issa bambini e ragazzi autistici sul surf e li fa ballare sulle onde. Il surfing non è solo un divertimento per gli sportivi acquatici a caccia di forti emozioni ma può essere un’attività gratificante, piacevole e addirittura rilassante per teppautistici più o meno audaci ma soprattutto incapaci di gestire le loro ansie ed emozioni.
L’idea non poteva che venire a un surfista papà di un ragazzo autistico. Parliamo del fondatore Israel Paskowitz e di suo figlio Isaiah: il bambino era spesso in balia di forti crisi emotive e si tranquillizzava solo mentre solcava l’oceano.
A SCUOLA DI SELF CONTROL
E da allora, era il 1996, sono partiti i primi corsi: bambini iper ansiosi, depressi e autistici possono provare la terapia acquatica in uno spazio sicuro. Nel 2015 ben 4.500 ragazzini si sono rivolti a Paskowitz e alle sue tavole, con risultati positivi.
Il mare, le onde che si rincorrono, l’immersione nell’acqua spumeggiante sarebbero dei calmanti naturali per chi tende ad andare in ansia per un nonnulla. Un giro sul surf, nonostante le apparenze, aiuterebbe a superare queste loro difficoltà. Ovviamente il divertimento si accompagna pure a un benessere psicologico e accresce l’autostima.
Ma non finisce qui. Come sottolinea l’Oms, almeno un bambino su 160 presenta un disturbo legato a forme, più o meno intense, di autismo. Oltre alle difficoltà fisiche e mentali dovute alla ipersensibilità, gli autistici vanno incontro anche in molti a una perdita del tono muscolare, a causa delle ridotte capacità motorie e di movimento spaziale. Per questo il surf, oltre che creare confidenza con l’acqua, le temperature, il vento e la velocità, aiuta a mantenere equilibrata la struttura muscolare del bambino.
E da noi cosa bolle in pentola? Esistono pochissimi esempi di scuola surf per autistici (alcune magari vengono improvvisate, con discreto successo, all’interno di quelle per i normodotati che abbondano sulle spiagge italiane nel periodo estivo). Su internet si trova anche un articolo del 2015 apparso su Roma Today incentrato su una scuola di “surf-therapy” nata in uno stabilimento balneare di Ostia.
Ma ora che mi ricordo un paio di anni fa il noto teppautistico amante dello sport Roby Paganini insieme all’amico (anche lui sportivissimo) Marco Palmieri avevano voluto provare l’ebbrezza del sup a Putzu Idu, bianchissima spiaggia dell’oristanese nel selvaggio west della Sardegna. I loro insegnanti erano Maura, che come surfista si è fatta le ossa nelle Hawai e conosce la scuola di Paskowitz, e il marito pure lui surfista. Anche in quella occasione i teppautistici diedero il meglio di sè. Soprattutto mostrarono una grande pazienza per imparare a stare in equilibrio sulla tavola, cadendo in acqua e rialzandosi senza protestare. E non è una cosa da poco. Se si pensa che basta un lieve cambio di programma non sufficientemente preannunciato per fargliela perdere.