Inclusione scolastica: infiamma la protesta di prof e famiglie di studenti disabili
IInfiamma la protesta contro la delega attuativa dell’inclusione scolastica degli studenti disabili che dovrebbe diventare legge il prossimo 17 marzo Ieri c’è stato davanti a Montecitorio il presidio a cui hanno partecipato decine e decine di associazioni ormai note come “la Rete dei 65 movimenti” provenienti da tutta Italia e rappresentanti di più di centomila cittadini tra insegnanti, genitori di studenti disabili.
“Questa delega rischia di gettare a mare tutta l’istruzione per i disabili. E anche le altre non facilitano la loro vita, vanno ritirate tutte”. I decreti in questione sono otto e andranno a completare la pseudo-riforma del governo Renzi, più nota come la Buona Scuola. Così le deleghe sono state ereditate dal governo Gentiloni e riguardono temi, come appunto l’inclusione scolastica dei ragazzi disabili che, si disse nel 2015, trattando temi sensibili avevano bisogno di ulteriori approfondimenti e confronti.
IL DECRETO VA RITIRATO
La delega più contestata è la 378 sulla “promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. La prima obiezione è che nonostante il susseguirsi di audizioni di esperti, comitati, associazioni ecc. in Commissione Istruzione e cultura di Camera c’è poco tempo perché i parlamentari entrino dentro argomenti così complesso come quello dell’inclusione scolastica. In pratica. Meglio ritirare sia questo decreto che tutti gli altri.
Tra i punti che non vanno, come ha già sottolineato più volte la prof Daniela Costabile portavoce dei 65 movimenti ed esponente dei Partigiani della scuola è che con la sono tagliate fuori dal sistema dell’istruzione le famiglie dei ragazzi disabili. Mentre prima della delega, grazie alla legge 104 del 1992 c’erano 41mila gruppi GLH formati da docenti di sostegno e curricolari, operatori sociali e familiari, adesso, tutto questo sistema viene spazzato via. La stessa legge 104 viene depotenziata e molti degli articoli della norma di 25 anni fa vengono cambiati.
HANNO SPAZZATO VIA LA LEGGE 104
«Abbiamo scoperto dalla relazione tecnica – dice Costabile – che il Governo elimina tutti i gruppi che c’erano per ogni scuola e al loro posto ha inserito il Git gruppi di inclusione territoriale in cui ci sono 4 presidi e due docenti, i quali devono decidere le ore di sostegno da dare i ragazzi. Se prima con la legge 104 scattava automaticamente il docente di sostegno adesso non è più così. La 104 è stata depotenziata da questa delega». Trecento Git, uno per ogni ambito territoriale, la nuova geografia scolastica, ecco la novità della delega 378 che non va giù ai familiari.
IL BILANCIO PIU’ IMPORTANTE DEI RAGAZZI CON DISABILITA’
“Dovranno decidere senza conoscere i ragazzi”. In barba alla sentenza n. 80 del 2010 che dice che “quando si tratta di ragazzi con disabilità, il pareggio di bilancio non c’entra nulla, bisogna dargli tutto quello che serve”.
Altra nota dolente la possibilità di aumentare il numero degli alunni nelle classi in cui è presente un alunno disabile. Da 20 a 22. «Questa norma è contestata da tutti – dice Daniela Costabile – anche da parte dell’osservatorio Miur per la disabilità, perché così sale il numero di alunni per classe».
Inoltre, con la legge 104 bastavano 6 giorni per la certificazione del bambino all’inizio del suo percorso scolastico, adesso gli avvocati delle associazioni hanno calcolato che di giorni ne occorrono 60. «Quindi niente snellimento burocratico», sottolinea la portavoce della rete dei 65 movimenti. «La commissione medica è stata integrata da figure che non c’entrano nulla – continua – un terapista della riabilitazione, chissà, forse per vedere se un ragazzino è autonomo e può stare solo senza il sostegno… E poi c’è anche un medico dell’Inps, un ispettore che non risponde al ministero della salute, non vorrei che i ragazzini verranno trattati come falsi invalidi».
PROF CURRICOLARI CHIAMATI A FARE IL SOSTEGNO
Altro articolo della delega che ha fatto sollevare tutti, familiari e insegnanti, è l’articolo 16 “continuità didattica”: «Per valorizzare le competenze professionali e garantire la piena attuazione del piano annuale di inclusione, il Dirigente scolastico propone ai docenti dell’organico dell’autonomia di svolgere anche attività di sostegno didattico, purché in possesso della specifica specializzazione». Per cui anche i docenti curricolari, se hanno una specifica specializzazione, sono chiamati a fare il docente di sostegno. «La prospettiva è che il preside faccia lavorare il docente sia sulla classe che sul ragazzino, quindi questo perde il docente di sostegno. È un tranello», sottolinea Daniela Costabile.
Oggi la protesta continua e al liceo classico Tasso di Roma si tiene un seminario di formazione sull’inclusione scolastica a cui parteciperanno tra gli altri il sottosegretario all’Istruzione Vito De Filippo e il giudice onorario della Cassazione Ferdinando Imposimato.