Buco Nero

L'ultima panzana che gira sul web: Attenti Peppa Pig fa venire l'autismo

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Se ci fosse ancora la Santa Inquisizione Peppa Pig finirebbe al rogo come le donne in odore di stregoneria. Dovrebbe proprio bruciare avvolta dalle alte fiamme e non rosolare sulla brace scoppiettante come un maialetto qualsiasi.

Gira voce che  Peppa sia la summa del politicamente scorretto.  Irrivente e per niente rispettosa dell’autorità, intollerante, invidiosa arrogante e terribilmente orgogliosa la maialina più amata dai bambini teledipendenti non sarebbe un esempio positivo da emulare. Ma non è per questo, comunque, che merita di finire arrosto. Nell’ottobre 2016 il sito web “Morning News Usa” ha pubblicato un articolo nel quale si asseriva che Peppa Pig poteva causare l’autismo nei suoi piccoli fans adoranti, proprio in virtù di questo suo caratterino. Un’accusa clamorosa e gravissima.  La notizia  è subito rimbalzata negli altri siti. A corroborare la tesi è stata tirata in ballo anche una ricerca di una certa University of Harvard del 2012.

Gli esperti dicevano che Peppa soffre di un complesso di superiorità e si comporta in maniera inappropriata. Inoltre Peppa ispira atteggiamenti irrispettosi ai bambini. Per sostenere la ricerca l’Università di Harvard pubblicava i risultati di un esperimento condotto nel 2012. Dal quale risultava che Peppa Pig fosse una delle cause principali dell’autismo nei bambini. L’epidemiologo Marc Wildemberg a capo della ricerca aveva precisato: “I bambini che ogni giorno guardano almeno per 30 minuti Peppa in tv hanno il 56% di probabilità di sviluppare l’autismo”. Meno male che  il sito Snopes ha sbugiardato questa teoria.

E’ fuor di dubbio che la “ricerca” è totalmente inventata. Prima di tutto l’University of Harvard non esiste (semmai esiste l’Harvard University).  Secondariamente  Harvard University non ha mai pubblicato uno studio del genere sul suo sito web, anzi una rapida “surfata” su Google rivela che lo studio non esiste proprio. Terzo, il nome di Marc Wildemberg,  probabilmente non esiste neanche lui, non è mai stato associato con Harvard e sul web non si parla di lui.

La connessione tra autismo e televisione suggerita dall’economista Waldman è già stata fortemente criticata. Si tratta di uno studio apparso sul National Bureau of Economic Research. Comunque Waldman non ha mai spiegato il meccanismo attraverso il quale la televisione potrebbe favorire l’autismo.

Inoltre l’asserzione che l’autismo è un comportamento che si “impara” imitando qualcuno non ha nessun fondamento scientifico. Le cause dell’autismo sono ancora ignote ma per molti scienziati si tratta del risultato della combinazione di fattori genetici e ambientali.

E’ sbagliato definire l’autismo come un comportamento offensivo e poco rispettoso. Si è portati a pensare che gli autistici sono un’altra persona e si comportano così intenzionalmente. In realtà l’autismo è un disturbo che condiziona fortemente le abilità sociali e l’interazione.

Che poi Peppa Pig sia una teppautistica a noi che viviamo quotidianamente di pane e autismo non c’è mai passato per la testa.  Molto più autism friendly ci sembrano piuttosto i colori sbiaditini e il mobilio essenziale della sua casa. In realtà il vero autistico  è il padre di Peppa molto fedele ai suoi riti e alle sue ossessioni, assente, stralunato e nello stesso tempo metodico e prevedibile.

Il teppautistico Tommy guarda ma senza tanto trasporto le avventure della famiglia Pig. La poca empatia che nutre per lei smaschera la panzana che Peppa sia portatrice di autismo. In effetti è politicamente scorretta e questo piace (bisogna avere il coraggio di dirlo) ai teppautistici.

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 In realtà Tommy riserva molto più entusiasmo, accompagnato da forti dosi di nostalgia “canaglia”, all’amatissima Pimpa il cane a pois rossi che sembra scappato da un quadro di Yayoi Kusama. Anche Pimpa è una tipetta sui generis ma nel mondo perfetto in cui vive le sue marachelle vanno sempre a buon fine.

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Il totem dei teppautistici, però, è una sola. Trasgressiva, irriverente, imprevedibile, non ha paura di niente anche perché dotata di una forza sovrumana, simpatica e a suo modo perfino sexy incarna tutte le virtù più una del politicamente scorrettissimo. Infrange tabù e se ne infischia dei divieti genitoriali e della scuola facendo quello non si dovrebbe mai fare come buttarsi dalla cima di una montagna,  arrampicarsi sui muri, dormire con le scarpe sul cuscino. Ovviamente parliamo di Pippi Calzelunghe che in spericolatezze batte tutti.  Per lei i teppautistici farebbero straverie.

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