A Presa Diretta si parla di autistici, disabili e familiari "lasciati soli"
Stasera vale la pena di accendere la tv, sintonizzarsi su RaiTre e vedere, dalle 21.15 in poi, la puntata di Presa Diretta “Lasciati soli”. Riccardo Iacona si è calato, con il suo gruppo di lavoro, in questo mondo complicato e ancora sommerso che è la disabilità, esplorando a tutto tondo le varie dimensioni dell’assistenza, dando sopratutto risalto a quella che è la prima fonte di cura: la famiglia. Perché le istituzioni, troppo spesso latitano. Ci saremo anche noi, con Gianluca Nicoletti a parlarci di “Tommy e gli altri” e del Dopo di noi. Ci saranno altri “caregiver familiari”, a raccontare all’Italia la vera realtà di chi ha una disabilità in casa.
IL PROMO DI PRESA DIRETTA CON LE PRIME IMMAGINI IN ESCLUSIVA DI #TOMMYEGLIALTRIFILM
Redattore sociale ha telefonato stamattina a Riccardo Iacona che, seppur indaffarato tra intervista a Lorenzin e ultimi ritocchi al montaggio, ha voluto sottolineare l’importanza e il valore di questa puntata e dei temi che toccherà. A noi ha fatto venir voglia di restare incollati alla tv, per una volta. Insomma, vi consigliamo di non perderla, perché crediamo vhr sarà una puntata importante per tutti noi.
“Lasciati soli”, su RaiTre si parla di non autosufficienza e “mancata cura”In onda questa sera la puntata di Presa diretta dedicata a questo tema. Iacona: “E’ assurdo che un tema di questa portata sia fuori dall’attenzione narrativa: parleremo di mancata cura, ma anche di cosa si potrebbe fare. E raccontiamo il ‘dopo di noi’, attraverso le storie e le esperienze” 06 marzo 2017 ROMA – “Sarà una puntata di altissima qualità, che getterà con forza una luce su un mondo a parte, che è una specie di ‘Matrix’, sebbene nel facciano parte migliaia di persone: il mondo della non autosufficienza”: così Riccardo Iacona, autore e conduttore della trasmissione “Presa Diretta”, ci presenta la puntata che, questa sera alle 21.15, sarà interamente dedicata al tema dell’assistenza. “Lasciati soli” è il titolo scelto. Un titolo non neutrale, che evidenza subito l’anello debole di questo mondo: le persone non autosufficienti, ma anche i loro familiari, lasciati soli, appunti, con questo peso sulle spalle di cui non possono e non vogliono liberarsi. “In Italia le persone con disabilità sono 4 milioni – riferisce Iacona nel promo della puntata -, il 6,7% della popolazione. L’Italia spende 8 euro al giorno per assisterli: una miseria”. E dove lo Stato non arriva, arrivano quasi sempre i familiari – o “caregiver familiari”, come vorrebbero essere chiamati e riconosciuti. Tanti di loro, come Chiara Bonanno e Gianluca Nicoletti, interverranno in trasmissione, per testimoniare con le proprie vite e le proprie preoccupazioni i problemi di cui ci si occuperà. “Se in questo momento uscendo mi predesse un colpo e io non ci fossi più – assicura Nicoletti nell’intervista che sarà trasmessa stasera – Tommy non avrebbe altro destino che finire in un istituto”. E Chiara Bonanno, mamma caregiver sola e atempo pieno per figlio disabile gravissimo: “Conosco tanti caregiver familiari che sono morti di fatica. E uno Stato civile non può permettere che una persona arrivi a morire di fatica “E’ assurdo che un tema di questa portata sia fuori dall’attenzione narrativa – ci dice Iacona – Ritroviamo qui le storie nostre, dei nostri dei nonni e dei nostri figli. Noi abbiamo scelto di raccontare per esteso il tema della mancata cura. Ma parleremo anche di cosa si potrebbe fare, per migliorare le situazione. Di questo ho appena parlato con la ministra Lorenzin – ci riferisce – che ha posto l’accento sulle inadempienze delle regioni, molte delle quali stanno sotto gli standard minimi dell’assistenza. Ed è molto rammaricata, la ministra, per il mancato aumento del Fondo per la non autosufficienza, deciso dal ministero delle Finanze”.Dal grande tema dell’autosufficienza a quello, altrettanto grande, del Dopo di noi. “Ne parleremo con Gianluca Nicoletti, soprattutto, che ha appena concluso e sta per presentare il suo film ‘Tommy e gli altri’. Cercheremo di dimostrare come la questione dell’assistenza non debba essere considerata una ‘spesa’, ma un investimento, perché proprio la cura sarà uno dei business del futuro. Il nostro scopo, insomma, è far diventare questa ‘seconda dimensione’, una ‘prima dimensione’, dando al tema tutta la rilevanza che merita”. (cl) © Copyright Redattore Sociale |