Sempre meno soldi alle famiglie con autismo. E sempre più abbandono. Angsa pronta a "gridare il proprio dissenso"
La sforbiciata al Fondo per le politiche sociali e a quello per le non autosufficienze continua a far discutere. Tra le tante associazioni che hanno manifestato il proprio sdegno e la propria preoccupazione, oggi ce ne arriva una che ci interessa particolarmente, perché rappresenta tantissime famiglie di autistici. E’ l’Angsa, che ci fa giungere la voce della sua neo-presidentessa, Benedetta De Martis. La riportiamo qui di seguito.
Angsa onlus condivide pienamente la nota della FISH su questi tagli alla spesa sociale. Emerge chiaramente il disegno di lasciare alla competenza delle Regioni la destinazione dei fondi per il sociale, che in Italia sono già fra i più bassi d’Europa e che per giunta sono differenziati enormemente da una Regione all’altra, penalizzando soprattutto il Mezzogiorno. La spesa sociale di alcune Regioni non è soltanto bassa, ma anche poco produttiva.
La cifra del Fondo per la non autosufficienza, ora scesa a 450 milioni, risulta essere già inferiore rispetto a quella che alcune regioni del nord Italia (ad esempio Veneto ed Emilia Romagna) stanziano a livello regionale con una popolazione decisamente inferiore. Per evitare di aumentare le tasse, si potrebbe prendere esempio dalla Germania, dove da molti anni i lavoratori hanno rinunciato a due festività all’anno per darne i proventi al Fondo per la non autosufficienza, che in questo modo risponde alle sue reali esigenze.
Riteniamo necessiti una profonda valutazione il fatto che, ancora una volta, i problemi economici di una nazione debbano ricadere negativamente sui servizi offerti alle fasce più deboli. Se consideriamo che dei fondi attualmente destinati al sociale, le famiglie che vivono la realtà dell’autismo ne beneficiano poco e nulla, non è così difficile pensare quanto scelte di questo tipo possano portare ad aumentare la sensazione di abbandono e isolamento sociale e siano il termometro dell’attenzione di un paese alle realtà più fragili. Angsa, con tutte le sue famiglie, aderirà alle iniziative che verranno messe in atto dalle maggiori associazioni per gridare il proprio dissenso.