Al Garibaldi dove gli autistici imparano a vivere la vita vera
Riceviamo e con molto piacere pubblichiamo un articolo scritto dalla giornalista e soprattutto amica Maria Rosaria Grifone, molisana doc, ormai da decenni trapiantata nella Capitale. Maria Rosaria e suo marito Antonio sono molto affezionati a mio figlio Tommaso (che nutre una spiccata simpatia per loro) e ormai conoscono bene il mondo dell’autismo senza contare che la loro casa è ovviamente autism friendly. Recentemente sono entrati in contatto con la Cooperativa Sociale Integrata Agricola Giuseppe Garibaldi che nella Capitale è un esempio molto interessante d’integrazione, autonomia e inserimento nel lavoro di giovani adulti autistici.
Prendersi cura degli altri affinché gli altri possano prendersi cura di noi. Questa è la visione che ha spinto un gruppo di genitori di ragazzi e ragazze con autismo dell’Istituto Tecnico Agrario “Giuseppe Garibaldi” a dare vita qualche anno fa alla Cooperativa Sociale Integrata Agricola Giuseppe Garibaldi. Ad ispirare i genitori è stato l’articolo 14 della legge 328 del 2000 che prevede, per ogni individuo con disabilità, un percorso personalizzato e in grado di accompagnare le tappe principali della vita. Un principio tanto importante da dare il nome alla trattoria che è aperta ogni giorno a pranzo e il fine settimana anche a cena.
Se si vuole trovare un posto speciale dove poter mangiare in tranquillità, sentendosi in campagna, circondati da ulivi e orti, senza uscire da Roma, basta andare in via di Vigna Murata 573. L’ambiente conviviale ed essenziale propone e favorisce lo scambio di idee, di opinioni e soprattutto l’inclusione sociale. Il servizio, cordiale ed informale, è coadiuvato dai ragazzi della Cooperativa, così come tutte le altre attività.
Oltre alla trattoria, la Cooperativa gestisce infatti un piccolo agriturismo e un’azienda agricola. Le attività lavorative si concentrano in parte sulla produzione di ortaggi, che vengono utilizzati nei menu della trattoria “art. 14” ma che sono anche destinati alla vendita, e in parte sull’agriturismo, chiamato “Podere Lazio”, due stanze con sette posti letto in tutto. Una parte del terreno è stata divisa in trenta piccoli orti che sono stati dati in adozione ad altrettante famiglie del quartiere che condividono l’esperienza comunitaria della Cooperativa.
Tutto è nato grazie alla collaborazione del professor Franco Sapia, preside dell’Istituto Agrario Garibaldi che ha messo a disposizione tre ettari di terra e un casale di 180 metri quadrati all’interno della grande tenuta di pertinenza della scuola. Nel 2005-2006, un gruppo di genitori di ragazzi con autismo alla ricerca di luoghi e opportunità di crescita e cura per i propri figli incontra e conosce la realtà dell’Istituto Garibaldi che si presenta da subito come uno spazio aperto in senso fisico e progettuale, in cui sperimentare nuove forme di integrazione. Dopo tante iniziative in cui l’Istituto Garibaldi si è fatto promotore, con progetti come “La fattoria nella scuola”, “La cura della terra, la terra che cura. L’orto dei semplici”, e dopo aver sensibilizzato il mondo delle Istituzioni e quello Sanitario, nel 2010 nasce la Cooperativa Sociale Agricola Integrata Giuseppe Garibaldi, la cui sede operativa è in un casale conosciuto con il nome di “Casa delle autonomie”. Sono sostenitori della cooperativa le principali associazioni di familiari di ragazzi autistici della città di Roma oltre a ragazzi con disabilità che frequentano l’Istituto Garibaldi e i rispettivi genitori, nonché il Dirigente Scolastico.
La Cooperativa Sociale Agricola Integrata Giuseppe Garibaldi vuole incoraggiare il ribaltamento del paradigma “più abilità più accesso al lavoro, meno abilità più assistenza”. Per questo si configura come vero e proprio progetto di innovazione sociale, un polo per la costruzione e la sperimentazione di percorsi di cura integrati di persone con disturbi dello spettro autistico. Il progetto si pone nel solco degli studi sul welfare di comunità e sul budget di salute, scardinando il modello socio-assistenziale classico. I ragazzi autistici smettono di essere soggetti da assistere e “centro di costo”, ma diventano soggetti economici attivi, attraverso percorsi capacitativi loro dedicati. Il contesto è riabilitativo e abilitativo insieme, poiché consente l’espressione delle proprie capacità manuali, armonizzando l’attività scolastica con l’attività post-scolastica dei ragazzi. La Cooperativa è in continuo sviluppo e cambiamento e i ragazzi ogni giorno sono coinvolti in tutte le attività attraverso un progetto educativo individuale nella convinzione che tutti, a prescindere dal proprio livello di compromissione, possano lavorare.
Maria Rosaria Grifone