L’inclusione a scuola è anche un albero di manine tutto blu
Il 2 aprile, le iniziative per sensibilizzare sull’autismo sono state tantissime in tutta Italia. Un papà di Bagheria, Federico Modica, racconta quella che si è svolta nella scuola del suo Fabrizio, bambino autistico di 4 anni, per sintetizzare il senso di un impegno difficile delle famiglie a far proseguire la conoscenza e la condivisione oltre le cerimonie.
Ricevere una diagnosi di autismo per il proprio figlio è una bella batosta. Certo, avere un nome che definisce con precisione perché il proprio bambino muova le baccia come fossero ali, mentre con lo sguardo stralunato sembra interessarsi solo a rintracciare nel cielo il pianeta da cui proviene, sicuramente aiuta ad incassare il colpo e ad andare avanti. Ma è il confronto con la realtà quotidiana che assume tutti i connotati della tragedia, perché è il confronto con gli altri a diventare la prova più difficile da affrontare; una realtà che nelle rare volte in cui riesce un po’ a comprendere, si capisce comunque non lo abbia fatto esattamente. Allora, l’unica soluzione è “venire allo scoperto”, andare tra la gente e a testa alta cominciare ad imparare quali siano i modi e i posti giusti dove trovare il massimo benessere per il proprio figliolo e – fondamentale – imparare a chiedere aiuto. E qual’è il luogo migliore dove imparare se non la Scuola? Già, la Scuola… Fosse così semplice non staremo qui a scrivere di tribolazioni e difficoltà. Purtroppo, anche la scuola si inserisce con prepotenza nell’alveo di quella realtà quotidiana con i quali dover fare i conti. Un perimetro all’interno del quale gli abitanti guardano con sospetto il “diverso” e ad ogni incomprensione – e sono tante – sono pronti ad eccepire le richiesta di aiuto arrivando, addirittura, a negare (beata ingnoranza! si fa per dire) pure quei diritti inalienabili sanciti dalla legge.
E allora ci si arma di pazienza e volontà e ci si impegna ad aprirsi il più possibile, cercando di coinvolgere l’altro con entusiasmo. Succede così che un genitore di un bimbo autistico, coaudiuvato dall’associazione ParlAutismo, riesce con la massima semplicità ad organizzare nella Scuola dell’Infanzia Don Pino Puglisi di Bagheria, una bella giornata di sensibilizzazione in vista del 2 Aprile, Giornata della consapevolezza sull’autismo, rendendo partecipi insegnanti, operatori ed assistenti, e tanti bambini nella costruzione di un percorso di consapevolezza. Perché è solo in questa maniera, imparando, che tutti quanti possiamo uscircene “illesi”. E sono stati proprio i bambini a dare a tutti il più grande insegnamento, comprendendo senza sospetti le chiare spiegazioni fornite dalla mamma del loro compagnetto, divertendosi nel dipingere con le loro manine un albero tutto blu, appendendo palloncini lungo i corridoi e donando la splendida certezza che un’altra realtà è possibile.
Insomma, sta tutta qui, nella semplice condivisione delle conoscenza, la possibilità che un domani quel bambino che batte le braccia come fossero ali e che, con lo sguardo stralunato, sembra cercare nel cielo il pianeta dal quale arriva, potrà contare su una Scuola che per lui sarà nido e osservatorio astronomico.