Il Consiglio di Stato: no ai tagli degli AEC nel XIV municipio di Roma
Il 13 aprile, il Consiglio di Stato si è pronunciato: sospeso il bando che avrebbe definito il servizio di assistenza educativa culturale in uno dei municipi più grandi della capitale. E’ una vittoria per i genitori del comitato, in lotta sin dal gennaio di questo anno, quando, al rientro dalle vacanze di Natale, trovarono dimezzate le ore per l’assistenza ai loro figli disabili a scuola e fecero ricorso al TAR. Un dispositivo che potrebbe far discutere e creare un precedente utile per il riconoscimento di un diritto.
“Abbiamo scritto una nuova pagina per i diritti dei ragazzi diversamente abili.” Simona De Carlini, presidente del comitato dei genitori del XIV Municipio, ha poche parole per sintetizzare la soddisfazione del risultato di una battaglia che ora vuole proseguire per chiedere il ritiro del contestato bando. Avevamo seguito la loro vicenda a gennaio quando, dopo aver tentato invano di arrivare ad un accordo con l’assessore alle politiche sociali del municipio si erano rivolti al Tribunale per ottenere quello che è un loro diritto: la continuità assistenziale, per consentire ai propri figli con disabilità di frequentare la scuola insieme ai loro compagni.
“Sono ormai mesi che nelle scuole, tra i genitori, sui giornali e televisioni e in Commissione Trasparenza si denuncia la precarietà e il taglio dei servizi per i nostri studenti diversamente abili. “ Julian Colabello, Presidente della Commissione Trasparenza, ha affiancato i genitori in questi mesi di confronto e al Messaggero dichiara: ” 20 giorni fa il Tribunale di Roma aveva urgentemente ordinato di ripristinare immediatamente il servizio drasticamente ridotto ad una nostra studentessa di Primavalle. Il Consiglio di Stato ha aggiunto a questo coro la sua voce sospendendo il bando in corso per la riassegnazione del servizio AEC. Una prima risposta al ricorso presentato dal battagliero comitato dei genitori in lotta. Si tratta di un bando nato nel 2016 tra mille difficoltà e portato avanti indefessamente dal Presidente e dall’Assessore municipale. Dopo la sospensione in via cautelativa, attendiamo la decisione del Consiglio di Stato. Resta che in questa incredibile serie di casi i diritti fondamentali in questo Municipio sembrano trovare tutela solo nella magistratura.”
Nell’ordinanza depositata il 13 aprile si legge chiara la motivazione per cui viene accolta l’istanza: “ ritenuto ad una sommaria delibazione che la domanda cautelare avverso al bando di gara per l’affidamento del servizio AEC per l’autonomia e integrazione sociale degli alunni diversamente abili appare assistita, nella comparazione degli interessi in gioco, dal pregiudizio grave ed irreparabile, nei limiti della necessità, di garantire la continuità assistenziale”. La sentenza potrebbe quindi creare un precedente importante nei casi, purtroppo numerosi, nei quali i genitori si vedano costretti ad intervenire direttamente per occuparsi delle esigenze primarie dei propri figli durante le ore a scuola o in alternativa a farli stare meno tempo in classe.
“Abbiamo condotto una battaglia collettiva – commenta Ilaria Ceccarelli, un’altra delle mamme attive nel comitato per la difesa dei diritti dei ragazzi disabili – è la vittoria di una comunità unita dalla consapevolezza che i diritti non solo non sono privilegi, ma non sono concessioni ed elemosina. Siamo consapevoli che per i diritti dei nostri figli la battaglia comune è una forza. Se continueremo ad unire le nostre forze, potremmo realizzare una società più equa in nome dei nostri figli!”
Intanto il comitato, forte della delibera del Consiglio di Stato, ha presentato un’istanza al sindaco di Roma, Virginia Raggi, agli assessori comunali e ai vertici del municipio per chiedere che il bando e la procedura di gara per il servizio AEC vengano definitivamente annullati. Si aspettano le risposte ufficiali.