Ho spiegato il 25 aprile a mia figlia autistica con l’aiuto della musica dei Baustelle
M.C è una ragazza autistica di 13 anni, frequenta la terza media: percorso scolastico regolare per lei che ama andare a scuola. Oggi però niente lezioni, un evento insopportabile che rompe la sua necessaria routine. La mamma Amelia ha deciso di superare l’ostacolo, ricorrendo alla storia e alla musica: un percorso per Roma per raccontare a sua figlia il motivo per cui la scuola era chiusa, una spiegazione visiva della Liberazione con il sottofondo dei Baustelle.
“In classe stanno studiando la seconda guerra mondiale, ha partecipato alla giornata della memoria. Lei che ha imparato a parlare a sei anni e mezzo, ma a leggere a 3, mi ha chiesto di poter avere un libro su Anna Frank: non l’ha finito però penso che l’abbia incuriosita e ne ho approfittato. Dopo averla portata alla Sinagoga, ho deciso che oggi sarebbe stato il giorno perfetto per spiegarle perchè è importante ricordare il 25 aprile.”
Mamma e figlia hanno cominciato la loro lezione di storia speciale dalle Fosse Ardeatine. “ M.C ha il concetto della morte perchè ha perso una zia molto giovane, sa che si va in paradiso, ma in questo caso ho dovuto precisare: “Le persone che si ricordano in questo posto non sono morte per una malattia come zia, ma sono state uccise perchè il paese era in guerra. Oggi si ricorda chi è andato in paradiso per consentire a te di girare libera con il tuo telefono e sentire la musica.”
Non è la prima volta che Amelia affronta le questioni in maniera diretta, come quando ha deciso di lasciare il piccolo paese della provincia di Beneevento dove alla figlia venivano garantite solo poche ore di logopedia per trasferirsi a Roma, per due anni da sola, per permetterle di frequentare un centro specializzato.
“Sarà un caso che finalmente quando è stata seguita con il metodo ABA abbia iniziato a parlare. Non è stato facile però, per qualche anno abbiamo fatto i pendolari, poi ho deciso di trasferirmi da sola con lei, prima che ci raggiungesse mio marito. Ci siamo dovuti riadattare: grande città, spese nuove, bilancio famigliare ridotto, ma la soddisfazione di vedere nostra figlia acquisire impensabili autonomie, diventare una ragazzina ironica che riesce a prenderci in giro e a dire anche bugie. Per questo con lei noi cerchiamo di fare tutto, anche andare allo stadio a gridare “Totti Totti “ per 90 minuti di seguito.”
M.C. tifosa della Roma, ha diverse passioni: suona il piano, canta, ma non davanti al pubblico, le piace andare ai concerti, soprattutto quelli dei Baustelle, il suo gruppo preferito e riesce a seguire i film insieme ai suoi genitori.
“Dopo le Fosse Ardeatine l’ho portata a via Montecuccoli dove è stata girata la scena di Roma Città aperta nella quale viene uccisa Anna Magnani. C’era un cartellone a ricordarlo, per lei sono fondamentali i riferimenti visivi, infatti non mi è stato facile farle capire cosa fosse accaduto a Via Rasella dove non ci sono targhe. Nella strada del Pigneto invece ha collegato il film che aveva visto e ha cominciato a correre lungo tutta la via. Mentre tornavamo a casa, dovevo arrivare ad una conclusione: come dalle Fosse Ardeatine al sacrificio di altre centinaia di donne e uomini si sia potuti arrivare alla liberazione. “
Spiegare pagine e pagine di storia in pochi minuti di attenzione, Amelia ci ha provato e alla fine è stata M. C. a spiazzarla. “Le ho detto: “Molte donne e molti uomini hanno sacrificato la propria vita, poi hanno smesso di combattere e…” Lei mi ha guardato e ha concluso “e…mamma, come dicono i Basutelle: la guerra è finita.” Insomma mi sembra che abbia capito, utilizzando i miei e i suoi codici.”
Nessuno vuole gridare al miracolo, alla geniale deduzione dell’autistica storica, ma solo raccontare l’impegno, comune a tanti genitori, di trovare strade diverse, originali per non dare per scontato il silenzio o la risposta superficiale ai propri figli autistici.
“Non scriverei mai su facebook che sono fortunata ad avere una figlia autistica, so bene le difficoltà che abbiamo vissuto e che rappresentano la nostra quotidianità, ma cerco di farmela andare bene e mi butto. L’ho portata ad assistere anche ad un Requiem di Mozart e ha resistito; non vuole esibirsi al saggio di canto e lo farò io, cantando una delle sue canzoni preferite di Nicolò Fabi, che lei ha cantato prima di cominciare a parlare, sperando che la spinga ad incombere sul palco per finirla. A 50 anni con mio marito abbiamo lasciato il nostro paese per venire a Roma dove non avevamo nessuno, con il timore di perdere anche l’unico lavoro che ci consente di sostenerci. Però dovevamo farlo, non c’era nulla vicino che le permettesse di crescere seguendo un percorso di reale miglioramento. Abbiamo rischiato e deciso, con le risorse che sono sempre meno, di farle frequentare il corso di scherma, il piano, il canto. Figuriamoci se mi spaventava farle una lezione speciale di storia. Non mi sarei però mai aspettata che le conclusioni le tirasse lei e grazie al gruppo preferito che ascolta in continuazione: i Baustelle.”
Questa storia di amore e di impegno potrebbe finire qui, invece, ci permettiamo di chiuderla con un appello.
Domenica 30 aprile, all’Auditorium Parco della Musica a Roma, ci sarà il concerto dei Baustelle: mamma Amelia, che non ne fa perdere uno a sua figlia, ha cercato i biglietti, ma ne erano rimasti tre lontani l’uno dall’altro e ha dovuto rinunciare. Se qualcuno avesse posti vicini per quella data, e decidesse di regalare questa emozione ad una fan speciale, scriveteci a: redazione@pernoiautistici.com .