Il libro della corsa infinita di un padre assieme al figlio autistico
Un altro libro nel filone dei memoires di padri che raccontano il figlio con autismo. Questa volta a scrivere è Giovanni Berti, un farmacista, ma soprattutto runner, che come altri suoi “colleghi” genitori un giorno si accorgere di essere stato attraversato dall’esistenza di un figliolo nello spettro autistico. (“Corri con me”; ed Becco Giallo).
Giovanni capisce che maniera migliore che conosce per procurare benessere al suo ragazzo è coinvolgerlo nell’attività più appassionante della sua vita: “correre”. Per tutti i padri di autistici di ogni specie e gradualità la vita diventa una corsa, anche per le madri è chiaro, nessuno toglie meriti o fa paragoni, ma ogni padre di autistico sa che arriva fatale il momento del confronto fisico con la sua creatura…E quella è roba per soli uomini, non ci piove.
La dottoressa continuava a parlare, ci spiegava gentil- mente quali erano le tipiche caratteristiche delle persone Asperger, dei bambini Asperger e degli adulti Asperger. Parlammo anche di quei personaggi celebri che si citano in questi casi per farsi coraggio, da Einstein a Bill Gates, da Newton a Turing, mettiamoci anche Syd Barrett e David Byrne per me che amo la loro musica, ma la consolazione delle celebrità è durata poco, niente più che simpatiche curiosità, citazioni buone per chi non sa. Alla fine il quadro era dipinto, certo, ma c’erano un mucchio di sfumature e di zone grigie, e tantissimi altri interrogativi. Basterà tutta la nostra vita con Ale per rispondere? Non lo so.
In una famiglia come ce ne sono tante, la storia di Alessandro, secondogenito con sindrome di Asperger, si intreccia con la storia di Giovanni, padre felice e appassionato di corsa e musica rock. E mentre Alessandro racconta la sua vita semplice, fatta di piccole cose belle, una pizza o un gelato, o il saluto di un amico, il padre perde e ritrova se stesso percorrendo in solitudine centinaia di chilometri, nel freddo dell’inverno, nel buio della notte e nelle prime luci del giorno, alla ricerca di risposte che sembrano impossibili. Sarà la corsa serale fianco a fianco a trasformare giornate faticose e notti angoscianti in momenti di rara serenità, istanti di irrinunciabile felicità per entrambi. E in quei pochi minuti ripetuti e sempre uguali il papà capirà che forse i ruoli si stanno invertendo, al punto che sarà proprio Alessandro a dargli la forza per affrontare con fiducia tutte le difficoltà della vita e coronare un sogno.
Alessandro oggi ha diciassette anni e trascorro con lui non più di una o due ore al giorno, tantissimo tempo se pensiamo solo ai suoi fratelli che entrano ed escono di casa senza rendersi conto dell’esistenza dei genitori, pochissimo tempo se vengo assalito dai tipici rimorsi del padre assente. Una piccola parte di questo preziosissimo tempo la dedichiamo alla corsa, è un’abitudine che ormai va avanti da un paio di anni e ci rende entrambi felici. Alessandro viaggia ormai intorno ai cento chili, un po’ meno forse, ma poco. È un piccolo grande colosso che a stento mi trattengo da stringere forte ogni volta che gli sono vicino. Ma quale ragazzo si lascerebbe abbracciare a diciassette anni?
Giovanni Berti è nato a Padova nel 1964. A ventisei anni un colpo di fortuna lo porta sulle rive della Livenza dove incontra Manuela che, tra le tante cose, gli regala quattro splendidi figli. Appassionato di musica rock e di letteratura nordamericana, trascorre la sua vita percorrendo a piedi migliaia di chilometri e, nel tempo libero, dirige la farmacia dell’Ospedale di Treviso. Durante l’estate del 2012 assiste ad un concerto dei Flaming Lips e capisce che è giunto il momento di scrivere “Corro con te”. Una prima edizione autoprodotta e ancora disponibile su internet. Poi, quando la casa editrice Becco Giallo l’ha ripubblicato è diventato “Corri con me”, Differenze? un minimo di editing, copertina nuova. Purtroppo sono stati tolti i QRcode che linkavano le canzoni citate in testa a ogni capitolo (questo all’autore dispiace un po’, il suo è è anche un libro rock e i codici QR permettevano di ascoltare la colonna sonora, ma un editore “vero” deve pur fare i conti con i diritti delle canzoni…