Nelle scuole tedesche si fa indossare il giubbotto imbottito ai piccoli alunni iperattivi e autistici. Se funziona perché non lo adottiamo anche noi?
Non è una camicia di forza ma a molti la fa tornare in mente. Si tratta del giubbotto-gilet per bambini iperattivi e con sindrome autistica che circa 200 scuole tedesche, in chiave sperimentale, avrebbero fatto indossare ai loro alunni con problemi di attenzione e esuberanza motoria per abbassare l’ansia e l’iperattività che si sprigiona con frequenti alzate dalla sedia, corsette, salti e così via. In effetti sembra che i promotori dell’iniziativa abbiano registrato dei miglioramenti nel comportamento di ragazzi affetti da Adhd, cioè il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Ma diversi genitori, come sottolinea l’Ansa, hanno manifestato la loro preoccupazione sui social media definendola una “tortura”. I gilet imbottiti, infatti, sono corazzati e possono pesare fino a 6 chili. Inoltre non sono a buon mercato e possono costare tra i 140 e i 170 euro. Nelle scuole dove si stanno sperimentando non è obbligatorio indossarli. Solo quei ragazzi e ragazze che dimostrano di gradirli. “I bambini adorano indossare i giubbotti e nessuno li costringe a indossarli”, ha spiegato Gerhild de Wall, capo dell”unità per l’inclusione’ della scuola che ha lanciato l’idea dopo un viaggio negli Stati Uniti dove indumenti simili vengono utilizzati per bambini affetti da autismo.
La notizia è arrivata da noi un paio di giorni fa è decisamente succosa e dunque subito è stata vampirizzata dai siti on line dei quotidiani, ovviamente inserita tra le notizie curiose, di costume e società. Quelle notizie minori che però si presume facciano “movimento”. Spesso e volentieri il bravo giornalista-cuciniere di notizie ha condito la vicenda del giubbotto con qualche pistolotto di commento. In questi casi non c’è neanche bisogno di spremersi troppo. Basta fare il copia e incolla con i commenti negativi di mamme e papà estrapolati dai social network. E il gioco è fatto. Così si fa una cattiva informazione nonché sciocca, superficiale e inutile.
A noi sembra che il gilet per bambini iperattivi sia importante e ben venga la sperimentazione. Chi conosce l’Adhd da vicino magari da molto vicino avendo un figlioletto/a iperattivo ma anche un autistico con tratti di iperattività non può che essere interessato al prodotto. Perché questi bambini che hanno “l’argento vivo” addosso difficilmente riescono a stare fermi e seduti per più di un tempo breve. Sono instancabili, un moto perpetuo, saltano da un divano all’altro, vogliono arrampicarsi, non prestano attenzione e sono ribelli a qualsiasi richiesta. Anche molti piccoli autistici si comportano cosi (almeno fino ai sette, otto anni di età).
E non è un bene perché ad esempio a scuola perde molto tempo prezioso, utile per apprendere. Se il giubbotto riesce a frenare questa esigenza di muoversi perché non usarlo? Se ai tempi miei avessi avuto a disposizione un gilet simile avrei cercato di sperimentarlo anch’io su mio figlio autistico che aveva pure qualche tratto di iperattività. Sempre ai tempi miei girava voce che nelle scuole americane per smorzare l’ansia e l’iperattività dei piccoli autistici si consigliava di portarli a scuola a piedi e comunque si facevano lunghe passeggiate, corsette ec. intorno all’edificio scolastico prima di farli entrare in classe. E non era una tortura da addestramento dei film Usa sui marines.