Artisti veri per un giorno: i Teppautistici in versione pop-surrealist espongono alla Dorothy Circus Gallery
Noi il nostro 2 aprile abbiamo voluto festeggiarlo tre giorni dopo, il 6 aprile, in una cornice prestigiosa, bella da togliere il fiato, la Dorothy Circus Gallery di Via dei Pettinari 76 a Roma, il tempio del Pop Surrealismo. La padrona di casa Alexandra Mazzanti che ormai consideriamo amica e paladina dei Teppautistici ci ha invitato e “offerto” le pareti della sua galleria per esporre le nostre opere d’arte, disegni, dipinti, collages e divertissement di pura creatività ribelle. E così abbiamo potuto appendere i nostri capolavori sugli stessi chiodi che normalmente sostengono le opere di artisti di fama mondiale, come Marion Peck e Mark Ryden. E scusate se è poco. Questo momento di gloria l’abbiamo condiviso con i nostri amici e degnamente innaffiato da ottimo prosecco e discrete pizzette e tartine. Una specie di vernissage che ha invogliato parecchi passanti ad unirsi a noi. E c’è da dire che alcuni di loro si sono pure appassionati alle opere esposte: ad esempio due turisti giapponesi che non solo si sono soffermati davanti ai quadri scambiandosi impressioni e commenti ma li hanno diligentemente immortalati sulle loro macchine fotografiche. Un momento magico ma nello stesso tempo comico perché dubitiamo che avessero capito di cosa realmente si trattasse. Che soddisfazione vedere i teppautistici, almeno per una volta, non fruitori (come dimenticare le loro irriverenti sortite alla Biennale di Venezia) ma creatori d’arte.
Ora che alla Dorothy Circus Gallery di Via dei Pettinari tutti i pop surrealisti sono tornati ai loro posti ci sentiamo più arricchiti da questa esperienza e ancora più carichi di voglia di fare e anche sperimentare nuove strade. Perchè il nostro percorso artistico non si ferma certo qui. Anche in previsione di un futuro prossimo più roseo che ci veda felicemente inseriti in uno spazio-officina più consono dove si può lavorare in tanti di più. Un esempio? Il Casale delle Arti di via Gomenizza dove potremmo fare pure altre attività a noi congeniali che però attualmente viviamo in maniera frammentaria e creare cosi dei laboratori permanenti come quello del mosaico che cerca una collocazione. Speriamo che qualcuno lassù ci ami veramente e voglia darci una mano.