Non mischiate la politica con il “Casale delle Arti”, siamo autistici non siamo scemi!
Siamo autistici, ma non siamo scemi, non serve particolare acume per capire che la vicenda del “Casale delle arti” si stia trasformando in gazzarra politica. Da ieri sera è esplosa su Twittter una campagna virale di messaggi tutti uguali (vedi #mancapoco) con questo testo:
“
@RegioneLazio chiarisca se ha firmato rinuncia a ogni pretesa sull’immobile di via Gomenizza. Solo delibera non basta. Sennò non c’è niente da firmare per@virginiaraggi.#MancaPoco ”
0ppure in alternativa
“Un centro polifunzionale d’eccellenza per ragazze e ragazzi disabili vedrà presto la luce nell’immobile di via Gomenizza, appena
@RegioneLazio firmerà accordo rinunciando a ogni pretesa nei confronti di Roma Capitale#mancapoco“
o meglio ancora
“Il prezioso intervento dell’Amministrazione M5S consentirà l’avvio di un importante percorso sperimentale rivolto a ragazze e ragazzi con disabilità e la nascita di un centro d’eccellenza di via Gomenizza, nell’attesa che
@RegioneLazio firmi l’accordo#mancapoco.”
Sono decine e decine di tweet partiti all’unisono nella serata di ieri tutti con lo stesso testo e tutti con in allegato un documento (che a nostra volta alleghiamo qui: documento Patrimonio Comune Roma) protocollato 12 aprile e in cui il Comune chiede alla Regione di rinunciare a ogni diritto pregresso sul Casale.
Ora può anche essere che questo sia indispensabile al perfezionamento della pratica, ma la ragione per cui improvvisamente sia partito su di noi tutto questo imponente fuoco di fila non ci sembra motivata da un sincero intento di contribuire alla salvezza di ragazzi autistici, altrimenti destinati a finire rinchiusi in qualche istituto, una volta morti noi genitori, ragione essenziale per cui ci siamo avventurati in questa impresa.
Ci sorprende che improvvisamente decine di parlamentari tutti dello stesso schieramento politico, assieme a loro attivisti e simpatizzanti, abbiano deciso di coordinarsi per sferrare un’iniziativa così insulsa. Addirittura una deputata neo eletta inaugura il suo esordio in Twitter lanciando come primo Tweet il proclama sul nostro Casale…
Ma ci spiegate cosa significa? Non stiamo parlando di una qualsiasi vicenda che possa essere usata per scaramucce e atti dimostrativi contro avversari politici. Stiamo parlando della vita e del futuro di persone che in questa iniziativa ripongono la loro ultima speranza di poter sfuggire al loro destino di diventare “fantasmi per la società”.
Saremmo stati tutti contenti se il progetto “Casale delle Arti” avesse potuto iniziare il suo cammino grazie a tutti quelli che si sbracciano su Twitter in questa scomposta manifestazione, con piacere ci saremmo uniti alla loro esultanza se oggi i ragazzi fossero già in quel posto a dimostrare che il nostro progetto aveva un solido motivo d’esistere.
Le cose però non stanno così…Non è che costruendo bombardamenti a tappeto con veline di partito qualcuno dimostra di avere a cuore veramente la soluzione di un problema sociale così grave e doloroso. Due giorni fa in provincia di Forlì un uomo di 70 anni ha ucciso la figlia disabile e si è sparato. Non poteva più sostenere da solo il peso dell’idea di una figlia non autosufficiente che gli sopravvivesse. E’ solo l’ultimo di una lunga tragica e silenziosa catena di persone che come lui scelgono la strada dell’omicidio-suicidio di fronte all’angoscia del “dopo di noi”.
Vi sembra questo un tema su cui sia possibile inscenare questa farsa dei Tweet che dicono in sintesi: “E colpa della Regione!” Le cose non stanno così, è una grossolana scusa...Noi da novembre 2017 ci sentiamo dire dal Comune di Roma che c’è un problema “della Regione”. Abbiamo ricevuto ogni assicurazione che questo non costituisca un intralcio alla soluzione che ci auspicavamo. La Regione Lazio ha persino emanato una delibera di Giunta a dicembre 2017 per dire chiaramente che nulla aveva a pretendere, anzi era d’accordo con progetto “Casale delle arti”. (Leggi qui la Delibera di Giunta ).
Questo ultimo documento uscito dal cappello ieri sicuramente la Regione non ha nessun problema a sottoscriverlo, dal momento che conferma quello che ha già deliberato. Mandateglielo se è necessario per l’iter burocratico, ( ma potevate anche farlo qualche mese fa…Se questo era il problema) però non sbandierate questo particolare come se fosse stato l’impedimento che fino ad ora ha bloccato la procedura. NON E’ VERO!!!!
Voi dite #MANCAPOCO ? Avremmo voluto sentirlo dire tanto tempo fa, speriamo davvero che sia così e non sia questa bomba di Tweet il pretesto per buttarla in caciara e iniziare lo scaricabarile in cui la politica di tutti i tempi ha sempre trovato la via d’uscita dalle proprie responsabilità. In coscienza vi diciamo che per noi autistici manca poco che vi salutiamo e se continua così il nostro progetto concretizzarlo altrove, dove ameno il cinismo e la spietatezza lascino posto alla sincera volontà di lavorare alla soluzione di un’impellente emergenza sociale.